Brasile, fan di Bolsonaro devastano i palazzi del potere. Il ministro: «Atto di golpismo». Cos'è accaduto

Il ministro: "Atto di golpismo". E l'esercito difende i manifestanti e non fa passare la polizia

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Una nuova Capitol Hill, stavolta in Brasile, dove i sostenitori di Jair Bolsonaro hanno preso d'assalto i palazzi del potere a Brasilia (devastato il Parlamento, la sede del Governo e la Corte suprema di giustizia) dopo che l'ex presidente ha perso le elezioni e sta per insediarsi il nuovo governatore Lula. «Sono oltre 400 le persone che sono già state arrestate e che pagheranno per i crimini commessi», ha detto su Twitter il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha. «Continuiamo a lavorare per identificare quanti hanno partecipato a questi atti terroristici e per restaurare l'ordine», afferma ancora Rocha.

Brasile, sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro invadono il Parlamento. Scontri e violenze

L'esercito blocca la polizia e difende i bolsonaristi

Quanto accaduto ha del surreale, con l'esercito brasiliano che ha impedito alla polizia l'ingresso a Brasilia nell'area dove sono accampati molti seguaci dell'ex presidente. Secondo la pagina online del quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell'attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia, aggiunge il giornale, erano giunti all'ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell'esercito, ma sono stati fermati. Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva come responsabile dell'intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Si deve ricordare che il quartier generale dell'esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare. 

Il ministro: un atto di golpismo

Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l'assedio è stato un atto di «terrorismo» e di «golpismo», e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano «verifiche su omissioni» nella condotta di tutti i responsabili. Il ministro ha affermato che permane il pericolo di nuove azioni antidemocratiche. «In questo momento ci sono persone su internet che invitano a proseguire le azioni dei terroristi», ha affermato Dino chiedendo di rafforzare la presenza delle forze di sicurezza nel Distretto federale della capitale Brasilia. «Non riusciranno a distruggere la democrazia brasiliana», ha aggiunto il ministro.

 

Bolsonaro negli Usa, condanna l'accaduto

Intanto Bolsonaro, che si trova a migliaia di chilometri di distanza - negli Usa, a Orlando in Florida, condanna su Twitter l'attacco: «Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali», le sue parole. Bolsonaro è volato negli Usa a fine dicembre con l'intenzione di restarvi per almeno un mese, diventando così 'vicino di casa' di Donald Trump, riportano i media brasiliani. Lo stesso Trump durante l'assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio 2021, era volato a Mar-a-Lago, a nord di Miami.

Corte Suprema rimuove il governatore di Brasilia

Il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes ha ordinato la rimozione del governatore del Distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni. «La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l'effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l'intelligence», ha affermato Moraes, secondo cui il governatore del Distretto Federale ha ignorato tutte le richieste di rafforzamento della sicurezza avanzate da varie autorità.

«Condotta ingannevolmente omissiva del governatore Ibaneis Rocha che non solo ha rilasciato dichiarazioni pubbliche difendendo una falsa 'manifestazione politica libera a Brasilià - anche se tutte le reti sapevano che sarebbero stati compiuti attacchi alle istituzioni e ai loro membri - ma ha anche ignorato tutti gli appelli delle autorità a realizzare un piano di sicurezza analogo a quelli attuati negli ultimi due anni il 7 settembre, in particolare, con il divieto ai criminali terroristi di entrare nella spianata dei Ministeri, avendo rilasciato un ampio accesso», ha detto.

Capitol Hill in Brasile, cos'è successo

Migliaia di ultra dell'ex presidente del Brasile Bolsonaro hanno dato l'assalto ai palazzi delle massime istituzioni dello stato a Brasilia in un'irruzione che ricorda quella di due anni fa al Capitol Hill di Washington da parte dei fan di Trump. Un attacco «vandalo e fascista» contro le istituzioni democratiche, ha detto il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, visibilmente alterato, assicurando che i «terroristi» saranno «puniti in modo esemplare» . Un attacco durato ore e che si è concluso con l'intervento delle forze federali, dopo una riunione d'emergenza di Lula con il governo e dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale.

Dopo aver valutato la possibilità di schierare «l'esercito per far sgomberare l'assedio», la polizia, sparando persino proiettili di gomma dagli elicotteri, dopo il controllo della Corte suprema, è riuscita a fatica a riguadagnare anche il terreno del Planalto, sede della presidenza, fino anche a quello del Congresso. Il primo bilancio è di 150 arresti, e anche per l'ex segretario alla sicurezza di Brasilia Anderson Torres, esonerato dal suo incarico nel pomeriggio, dopo l'esplosione del caos, è stato chiesto l'arresto immediato.

Ma la tensione in Brasile, dove i sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro, che non accettano la vittoria del neo presidente Inacio Lula da Silva resta alle stelle. Secondo le prime stime sono stati almeno 15mila i supporter che ammantati dalla bandiera verde-oro, hanno partecipato alla Capitol Hill in salsa carioca, facendo rimbalzare immagini da girone dantesco sulle tv mondiali, mentre dall'Ue all'Italia si è levato unanime un coro di solidarietà a Lula. La violenza dei sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è «terribile», ha detto il presidente americano Joe Biden ai giornalisti al seguito a El Pas, in Texas.

In giornata la polizia ha usato i gas lacrimogeni per cercare di respingere migliaia di persone che sono tuttavia riuscite a sfondare i cordoni di sicurezza attorno al parlamento di Brasilia al termine di una manifestazione a sostegno dell'ex presidente. In molti si sono arrampicati sull'edificio per occuparne il tetto e da lì si sono introdotti all'interno. Il presidente in carica, Luiz Inacio Lula da Silva, non si trovava in questo momento a Brasilia ma dallo stato di San Paolo dove era in visita ad alcune aree alluvionate è rientrato nella capitale in serata. I manifestanti, vestiti di giallo e verde, si sono dati ad atti di di vandalismo.

I video rilasciati da persone all'interno del Tribunale, mostrano persone che rompono i seggi della plenaria. A Palazzo Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, il Parlamento brasiliano e della Corte suprema, sono «stati rotti vetri delle finestre». Le forze di polizia, in assetto antisommossa, pronte a fare irruzione dentro il Parlamento occupato si sono mosse solo dopo che il neo presidente ha firmato il decreto mentre i funzionari del governo sono stati evacuati con mezzi aerei. A due anni esatti dall'assalto a Capitol Hill si replica, con modalità e schieramenti praticamente identici: i militanti della destra di Bolsonaro come i filo trumpiani hanno deciso di non rispettare il responso delle urne che ha dato la vittoria alla 'sinistra' e sono passati all'assalto armato in una fase in cui Bolsonaro rischia l'arresto per la gestione dell'emergenza Covid.

Contro l'ex presidente, oggetto a suo tempo di una Commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi) sulla pandemia, i senatori prima all'opposizione e ora al governo intendono ripresentare le denunce: il leader della destra infatti non ha più il foro privilegiato, il diritto delle alte cariche dello Stato di non essere giudicate penalmente dai tribunali comuni.

Ma Bolsonaro, che non ha mai fatto le congratulazioni a Lula per la sua elezione, ha lasciato il Brasile il 30 dicembre, due giorni prima della fine del suo mandato, e a bordo dell'aereo presidenziale dell'Aviazione militare è andato in Florida, negli Stati Uniti. «Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizià, ha scritto su Twitter il ministro della giustizia brasiliana Flavio Dino intervenuto poco dopo l'assalto alle sedi istituzionali.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Gennaio 2023, 11:00
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