Bitcoin, il luogo inaccessibile dove sono custodite le ricchezze mondiali

Bitcoin, il luogo inaccessibile dove sono custodite le ricchezze mondiali
C'è un luogo segreto e accessibile solo a pochi autorizzati in cui è custodita una buona parte delle ricchezze mondiali. Non si tratta di veri e propri capitali trasferiti in paradisi fiscali, ma qualcosa di simile: un bunker inespugnabile, costruito nelle montagne svizzere, è infatti il più grande deposito mondiale di Bitcoin, la moneta elettronica che a distanza di anni dalla sua ideazione ora può vantare cambi notevoli rispetto alle principali valute delle potenze di ogni continente.



Entrare in questo luogo, un bunker antiatomico costruito dall'esercito svizzero all'inizio della Guerra Fredda e poi dismesso, è riservato solo a poche persone ed ottenere l'autorizzazione è un'impresa titanica. Joon Ian Wong, giornalista di Quarz, c'è riuscito dopo tanta fatica e ha documentato il viaggio all'interno di uno dei luoghi più inaccessibili al mondo.



A molti verrà da chiedersi: se il Bitcoin è una moneta elettronica e non fisica, a cosa serve un deposito così inespugnabile? La risposta è molto semplice: nel cuore di questo bunker c'è un computer centrale che registra tutte le transazioni di chi sceglie, per custodire i propri valori elettronici, di affidarsi a Xapo, l'azienda che ha rilevato la struttura rendendola un luogo ancora più inespugnabile. Il computer non è connesso a Internet per evitare intrusioni di hacker e le transazioni possono essere svolte anche 'offline'.



Il bunker si trova in una montagna nei pressi di Attinghausen, nel Canton Uri, ed è pressoché impossibile da raggiungere e scovare. Per entrare, poi, occorre superare una lunghissima serie di controlli incrociati (firma, presentazione di documenti d'identità, registrazione di impronte digitali) ed è possibile farlo solo se accompagnati dai dipendenti di Xapo. Dopo aver superato i vari tornelli e le porte blindate, è possibile accedere a un tunnel scavato nella roccia che presenta ancora le mappe risalenti al secondo Dopoguerra, una testimonianza esemplare dell'utilizzo originale della struttura.
 


Si arriva, infine, ad un'altra porta blindata e a prova di attacco nucleare, oltre la quale però neanche il giornalista è autorizzato ad entrare. Al di là, infatti, c'è il deposito dei codici crittografici che contengono le informazioni su tutte le transazioni legate ai Bitcoin: è il 'caveau virtuale' a cui solo i dipendenti autorizzati di Xapo possono accedere. La sicurezza, fisica e informatica, è ovviamente altissima. All'interno della 'stanza fredda', come viene chiamata da chi lavora nel bunker, c'è una gabbia di Faraday costruita con lastre d'acciaio che previene possibili attacchi a impulsi elettromagnetici che potrebbero colpire il sistema centrale. Carlos Rienzi, uno dei manager di Xapo che ha autorizzato il cronista a visitare il bunker, spiega: «Siamo costantemente sotto l'attacco di hacker e terroristi, non è una corsa ma una partita a scacchi in cui dobbiamo sempre pensare alla loro prossima mossa. Non ci si può rilassare neanche per un secondo».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Ottobre 2017, 17:11
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