Un racconto straziante, diventato tristemente all'ordine del giorno da quando è scoppiata la guerra nel febbraio scorso. Una bisnonna ucraina di 75 anni ha rivelato di essere stata violentata e picchiata da un soldato russo in casa proppria. Lyudmila abita in un villaggio di Myroliubivka, vicino a Kherson. Lì un soldato di Putin ha fatto irruzione, l'ha presa a pugni fino a romperle il naso e poi l'ha picchiata con il fucile. Poi la violenza atroce.
Lyudmila ha raccontato quei momenti con la voce rotta dal pianto al programma Today di Radio 4: «Ho ancora le cicatrici per la violenza - si legge sulla traduzione del Daily Mail -. Mi ha strappato i vestiti e poi violentata». Un'altra prova terribile - come purtroppo ce ne sono centinaia dall'inizio della guerra - di come i soldati usino le violenze sessuali come arma in Ucraina.
Il terribile racconto degli abusi
La 75enne, descrivendo nel dettaglio le ore di abusi per mano del soldato russo, ha detto: «Una notte ho sentito bussare molto forte alla mia finestra.
«Ho detto addio ai miei figli, ai miei nipoti e ai miei pronipoti che non avrei mai pensato di restare in vita. Putin e i russi non saranno mai perdonati. Non ci sarà perdono». Da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, le truppe russe hanno violentato decine di donne e ragazze, portando alcune a pensare al suicidio.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 15:46
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