Nella giornata di ieri, alcune centinaia di persone si sono radunate davanti al Campidoglio di Washington, la zona in cui hanno sede il governo e le Camere dei rappresentanti degli Stati Uniti. Il motivo della protesta è chiaro: le leggi sull'immigrazione promosse dall'amministrazione Trump portano alla detenzione di migranti minorenni, che in molti casi vengono divisi dalle loro famiglie. Diversi esponenti religiosi hanno già condannato le leggi sui migranti e, dopo un sit-in di protesta da parte delle persone di fede ebraica, questa volta a scendere in strada e a passare all'azione sono stati esponenti del clero e di associazioni cattoliche.
Come riporta l'Independent, le persone arrestate dalla polizia, in gran parte sacerdoti e suore, sono accusate di manifestazione non autorizzata. Le associazioni cattoliche che hanno organizzato o aderito alla protesta, però, non ci stanno e vogliono far valere le loro ragioni: «Quello che sta facendo il governo va contro la stessa fede cristiana. Gesù disse che i bambini sono sacri e dobbiamo prenderci cura di loro». Anche Walter Liss, un frate francescano che ha partecipato alla protesta, difende la causa: «Questa nazione può fare di meglio. Non possiamo restare a guardare di fronte a quello che succede ai migranti e alle minoranze etniche».
I’m on Capitol Hill where Catholic clergy are ready to risk arrest against poor conditions in border detention. Comes after similar Jewish-led actions. #CatholicDayOfAction pic.twitter.com/cJx40ZOMXA
— Alejandro Alvarez (@aletweetsnews) 18 luglio 2019
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Luglio 2019, 12:05
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