Leader dell'opposizione «rapita da uomini incappucciati»: in Bielorussia è caos contro Lukashenko

Leader dell'opposizione «rapita da uomini incappucciati»: in Bielorussia è caos contro Lukashenko
Mistero in Bielorussia dove una esponente dell'opposizione, Maria Kolesnikova, capo della campagna elettorale del candidato (non ammesso) Viktor Babarico, sarebbe stata rapita da alcuni uomini incappucciati, e caricata a bordo di un minibus con la scritta «comunicazione». A raccontarlo, al portale Tut.by, una testimone oculare: la Kolesnikova è alleata di Svetlana Tikhanovskaya, una delle figure chiave dell'opposizione al presidente Aleksandr Lukashenko.

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Il presunto rapimento sarebbe avvenuto nei pressi del Museo d'Arte Nazionale. «Il telefono di Kolesnikova è disponibile, ma non risponde al telefono», scrive Tut.by. Il portavoce del Consiglio di coordinamento dell'Opposizione, Anton Rodnenkov, ha detto che Maria era sola nel centro della città per affari. Sicuramente non si tratta di un'operazione da parte della polizia di Minsk, il cui dipartimento, in una dichiarazione ufficiale a Interfax, ha sottolineato che la donna «non è stata arrestata».

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LA TESTIMONE: "PRESA DA UOMINI MASCHERATI" La testimone, identificata con il nome di Anastasia, ha raccontato. «Stavo camminando quando ho visto Maria nei pressi del Museo. L'ho riconosciuta e stavo per andare da lei, per ringraziarla. Poi ho pensato che doveva essere stanca e ho lasciato perdere.
Sono passata oltre ma a quel punto ho sentito il suono di un telefono che cadeva sull'asfalto, mi sono girata, e ho visto che delle persone in abiti civili e mascherate che spingevano Maria in questo minibus; il suo telefono era volato via e una di queste persone lo ha raccolto, è saltata a bordo nel minibus e se ne sono andati», ha detto Anastasia, sottolineando di non aver avuto il coraggio di filmare la scena con il suo smartphone per paura di essere lei stessa fermata. 

 
 

LA MARCIA DI IERI ANTI LUKASHENKO La Kolesnikova non è l'unica ad essere svanita nel nulla: ieri, dopo la marcia per chiedere le dimissioni di Lukashenko, oltre 600 persone erano state fermate dalle autorità. La marcia chiedeva un passo indietro del presidente, in carica dal '94 e rieletto col 98% dei voti in una tornata elettorale segnata dai brogli sia secondo l'opposizione che secondo l'Unione europea. La sparizione di Kolesnikova si aggiunge a quella di altre 633 persone, fermate ieri dal ministero dell’Interno dopo che ieri avevano preso parte alla marcia per chiedere le dimissioni di Aleksandr Lukashenko.

Il presidente – in carica dal 1994 – sarebbe stato riconfermato alle elezioni del 9 agosto con il 98% dei voti, ma sia l’Unione europea che la leader dell’opposizione Tikhanovskaya hanno denunciato brogli alle urne. «Noi europei siamo di fronte ad un bivio ormai da tanto, troppo tempo. il sequestro - se confermato - di Maria Kolesnikova segna un punto di non ritorno per ognuno di noi rispetto a quanto sta accadendo in Bielorussia, a quanto accadrà», ha commentato su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi. 


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Settembre 2020, 14:11
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