La chiusura riguarda quattro moschee a Vienna, due in Alta Austria e una in Carinzia. La chiusura avviene con decreto dell'ufficio della cancelleria competente per le questioni religiose e non è appellabile. Come ha ribadito il cancelliere Kurz (Oevp) «in Austria non c'è spazio per società parallele e radicalizzazioni». Il vice cancelliere della Fpoe Heinz-Christian Strache ha aggiunto che «non tolleriamo predicatori dell'odio che agiscono in nome della religione».
La chiusura delle moschee in Austria e l'espulsione degli imam «è il frutto dell'ondata anti-islamica, razzista, discriminatoria e populista» nel Paese. Così Ibrahim Kalin, portavoce di Recep Tayyp Erdogan, commenta su Twitter la decisione del governo di Vienna, accusandolo di voler «trarre vantaggi politici colpendo le comunità musulmane». «Le scelte ideologiche del governo austriaco violano i principi della legalità internazionale, le politiche di integrazione sociale, i diritti delle minoranze e l'etica della coesistenza», ha scritto Kalin. «I passi per normalizzare l'islamofobia e il razzismo vanno respinti in ogni circostanza», ha aggiunto.
«Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso.
Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un paese va allontanato», ha scritto il ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter dopo l'annuncio dell'Austria. «Spero già la prossima settimana - aggiunge - di incontrare il collega ministro austriaco per confrontarci su linee d'azione».
Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 8 giugno 2018
Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d’azione. https://t.co/WmwpJeYJEe
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Giugno 2018, 14:56
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