Attentato in Russia, bomba esplode in un bar: morto Vladlen Tatarsky, blogger nazionalista «vicino a Putin»

Una persona è morta e altre sei sono rimaste ferite nell'esplosione di un ordigno in un bar nel centro di San Pietroburgo

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di Redazione Web

Attentato in RussiaUn blogger nazionalista, Vladlen Tatarsky è morto e altre 25 persone sono rimaste ferite nell'esplosione di un ordigno in un bar nel centro di San Pietroburgo, lo Street Bar, vicino all'Università. Lo hanno riferito i servizi di emergenza citati dall'agenzia russa Tass. Sul posto le forze dell’ordine e il personale medico sanitario. «Diciannove persone sono state ricoverate in ospedale», si legge nella nota delle autorità.

Secondo il governatore Alexander Beglov, la città ha tutte le risorse necessarie per assistere i feriti. Nell'omicidio del blogger è sospettata una giovane donna non identificata, che ha regalato alla vittima una statuetta. Secondo quanto si è appreso, all'interno della statuetta sarebbe stato collocato un ordigno esplosivo improvvisato con una capacità da 100 a 200 grammi di tritolo.

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Morto un blogger nazionalista

Nell'esplosione è morto un noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo, Maksim Fotim, conosciuto come Vladlen Tatarsky, riferiscono i servizi di emergenza citati dai media russi. L'agenzia Tass precisa che l'esplosione è stata causata da oltre 200 grammi di Tnt e che è salito a 15 il bilancio dei feriti.

 

La statuetta portata da una donna

«Probabilmente» sarebbe stata «una ragazza» a portare l'ordigno che ha ucciso il blogger ultranazionalista russo Vladlen Tatarsky, oggi un caffè di San Pietroburgo. Lo ha reso noto una fonte citata dall'agenzia russa Ria Novosti. «C'era una statuetta nella scatola: un regalo destinato al signor Tatarsky», ha aggiunto la stessa fonte. Secondo i primi elementi comunicati, «alle 18:13 locali, la polizia del distretto di Vasileostrovski‹ ha ricevuto informazioni su un'esplosione in un caffè sull'argine Universitetska‹a, al numero 25».

Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l'esplosione è avvenuta nel caffè «Street Food Bar No. 1» situato lungo la Neva, non lontano dal centro storico di San Pietroburgo. Il gruppo Cyber ;;Front Z, che sui social si autodefinisce «i soldati dell'informazione russa», ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. «C'è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate», ha detto il gruppo su Telegram. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l'agenzia di stampa Tass, aggiungendo che «è stata avviata un'indagine».

Chi era Vladlen Tatarsky

All'anagrafe Maksim Fomin (Tatarsky è solo il suo pseudonimo), la vittima dell'attentato di San Pietroburgo è l'amministratore di uno dei gruppi Telegram più importanti tra i nazionalisti russi. Come racconta il quotidiano La Stampa, Tatarsky ha una lunga esperienza di combattimento in Donbass: nei mesi scorsi più di una volta aveva parlato apertamente di rischi di perdere la guerra da parte delle forze di Mosca.

Secondo l'analista militare Sean Bell, scrive Sky News, sembra improbabile che dietro l'attacco ci sia l'esercito ucraino, poiché Tatarsky non era un obiettivo militare:
«Potrebbe essere stato il movimento di resistenza, più probabilmente - le sue parole - con l'aumento delle vittime russe della guerra in Ucraina, in Russia c'è un aumento dei disordini interni». 

Fomin era noto per le sue posizioni filo-Putin e per l'appoggio totale all'invasione dell'Ucraina.

Nell'ultimo anno aveva partecipato anche ad eventi al Cremlino. In una circostanza, aveva pubblicato un video affermando che «uccideremo e deprederemo tutti quelli che dobbiamo», riferendosi all'operazione militare.

«Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell'esercito». Con questo post al vetriolo su Telegram, pubblicato un anno fa, Vladlen Tatarsky criticava l'inefficienza delle forze armate russe in Ucraina. Con una lunga esperienza di guerra nel Donbass dal 2014 al 2015, al fianco dei separatisti del Donetsk, era diventato uno dei blogger militari filo-Mosca più seguiti, con centinaia di migliaia di follower, ed era considerato molto vicino al capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin.

L'agenzia Tass di lui ha detto che dall'inizio della guerra in Ucraina «analizzava quotidianamente il corso dell'operazione e dava consigli ai mobilitati». Ma in realtà non lesinava critiche ai comandi per gli insuccessi sul terreno. In particolare, nel post su Telegram del maggio 2022, denunciava la sconfitta subita dai russi nella traversata fallita del fiume Seversky Donetsk. «L'offensiva nel Donbass - osservava Tatarsky - è ostacolata non solo dalla mancanza di informazioni efficaci dai droni ma anche dalla mancanza di generali di livello». 

Tatarsky era tra l'altro stato tra gli invitati al Cremlino in occasione della cerimonia con cui Vladimir Putin firmò l'annessione unilaterale delle quattro regioni ucraine del Donbass (Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia) lo scorso settembre. In quell'occasione, ricorda la Tass, il blogger girò un video del discorso del presidente russo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Aprile 2023, 19:20
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