L'ex Parma Asprilla choc: «I narcos volevano uccidere Chilavert, dissi di no e gli salvai la vita» VIDEO

L'ex Parma Asprilla choc: «I narcos volevano uccidere Chilavert, dissi di no e gli salvai la vita» VIDEO
Tino Asprilla choc: i narcos, dopo una sua lite con il portiere del Paraguay Josè Luis Chilavert, volevano ucciderlo, e fu lui stesso a salvargli la vita chiedendo loro di soprassedere. La rivelazione choc è arrivata dalla bocca dello stesso ex attaccante del Parma, colombiano, protagonista in Serie A nei primi anni '90 in un documentario trasmesso dall'emittente Telepacifico dal nome "Faustino il grande".

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La rivelazione risale al 2 aprile del 1997: ad Asuncion, in Paraguay, si giocava una partita delle qualificazioni del Mondiale di Francia '98 tra i padroni di casa e la Colombia. Vinsero i paraguaiani 2-1 alla fine di una partita molto tesa in cui accadde di tutto: sull'1-0, Chilavert e Asprilla si azzuffano in area, Tino colpisce in bocca il portiere dopo aver ricevuto uno sputo, ed entrambi vengono espulsi dall'arbitro brasiliano Wilson Souza de Mendonca, che fischia anche il rigore.

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Tutto finito? Nemmeno per sogno. Asprilla si avvia verso la panchina, ma viene raggiunto da Chilavert che lo colpisce con un pugno, ne nasce una zuffa in campo che provoca l'interruzione temporanea del match, come ricorda Asprilla nel documentario.
Una zuffa che deve aver fatto arrabbiare i narcos colombiani, all'epoca potentissimi, soprattutto il cartello di Medellin, in prima fila in questa vicenda.

 

Dopo la partita la nazionale colombiana rientra infatti in albergo e qui l'ex Parma riceve una telefonata da Julio Cesar Correa Valdes, detto Julio Fierro, narcotrafficante, uno degli uomini di Pablo Escobar (morto pochi anni prima) che si trova anche lui ad Asuncion e lo invita a raggiungerlo in un altro hotel della capitale paraguayana. Il calciatore accetta, e si fa accompagnare dal compagno di nazionale Victor Hugo Aristizabal. Arrivato nel luogo dell'appuntamento, trova un Valdes molto irritato per il risultato della partita e soprattutto arrabbiatissimo con Chilavert per il suo comportamento.

Con lui ci sono altri due uomini, e a quel punto, sempre secondo il racconto di Asprilla, Valdes gli dice così: «Loro due sono killer professionisti, e abbiamo bisogno che ci autorizzi che rimangano ad Asuncion per uccidere quel ciccione di Chilavert». «Io mi spaventai - è il ricordo del colombiano che in carriera ha giocato anche nel Newcastle e nel Palmeiras - e gli dissi che era una pazzia, che non poteva farlo perché sarebbe stata la fine del calcio colombiano. Gli spiegai che ciò che succede sul campo, lì deve rimanere». Alla fine, dopo altre discussioni, «convinsi Valdes a lasciar perdere», e per questo adesso si può dire che Asprilla abbia salvato la vita a Chilavert. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Novembre 2019, 17:15
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