Asia Bibi scagionata dall'accusa di blasfemia, non si placa l'ondata di proteste: la donna non è stata rilasciata

Asia Bibi scagionata dall'accusa di blasfemia, non si placa l'ondata di proteste: la donna non è stata rilasciata

di Simone Pierini
Non si placa l'ondata di proteste che da tre giorni stanno quasi paralizzando numerose città del Pakistan in seguito all'assoluzione della donna cristiana Asia Bibi da parte della Corte Suprema, che il 31 ottobre l'ha scagionata dall'accusa di blasfemia per cui era stata condannata a morte. Il rilascio della donna non è peraltro ancora avvenuto, e sembra essere stato ritardato proprio a causa delle proteste.

Cancellata la condanna a morte per Asia Bibi, la cristiana accusata di blasfemia



Oggi le scuole e le università sono rimaste chiuse dopo che Khadim Hussain Rizvi, leader del partito radicale islamico Tehreek-e-Labbaik, ha annunciato che i suoi colloqui con il governo contro la liberazione di Asia Bibi sono falliti. Rizvi ha allo stesso tempo esortato i suoi seguaci a continuare proteste e sit-in, mentre le autorità hanno convocato le forze paramilitari per ristabilire l'ordine.

Oltre 2000 manifestanti hanno bloccato la strada principale tra Islamabad e Rawalpindi. L'assoluzione di Asia Bibi arrivata dopo quasi 10 anni e un calvario giudiziario che ha mobilitato mezzo mondo. La donna è stata frattanto trasferita dal carcere di Multan in un luogo sicuro in attesa di lasciare il Paese.


 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Novembre 2018, 21:37
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