Arabia Saudita, tra gli arresti per corruzione c’è anche il fratello di Bin Laden

Arabia Saudita, tra gli arresti per corruzione c’è anche il fratello di Bin Laden

di Elena Panarella
Nella lista di principi, ex ministri e alti funzionari sauditi arrestati nei giorni scorsi in Arabia Saudita con l’accusa di corruzione, c’è anche Bakr bin Laden, 69 anni, fratello dell’ex leader di al Qaida Osama bin Laden. Eppure Bakr è il maggior azionista della società di costruzioni Saudi Binladin Group (Sbg), con base a Gedda, e tra i vari progetti nazionali ed internazionali, in cui è stata impegnata la Sbg figura l’ampliamento della Grande Moschea della Mecca e la costruzione dell’aeroporto internazionale King Abdul Aziz di Gedda, così come gli aeroporti del Cairo, Aden, Doha e Damasco.

Nell’ambito della campagna anti corruzione, nata su impulso del principe ereditario saudita, Muhammad bin Salman, sono stati arrestati undici principi del Paese. Tra loro anche il principe Alwaleed bin Talal, uno degli uomini più ricchi al mondo, che vanta partecipazioni azionarie in big Usa come Citigroup, Twitter e Apple. I fondi degli arrestati che si scoprirà legati ad attività di corruzione saranno versati nelle casse del Tesoro saudita. Insomma un vero e proprio terremoto sta scuotendo gli equilibri dell’area, col 32enne principe ereditario bin Salman intenzionato a consolidare la sua base di potere dentro e fuori la monarchia. L’immediata conseguenza è sicuramente l’inasprimento delle relazioni tra Riad e l’Iran, rivale su tutti i tavoli dell’area: dall’Iraq al Libano, dallo Yemen al Qatar. Tra gli effetti immediati della politica di bin Salman c’è anche l’innalzamento improvviso delle quotazioni di petrolio, oggi schizzate sopra valori mai raggiunti negli ultimi due anni. Intanto la cronaca racconta di inaspettati avvenimenti in corso in tutta la regione. In Libano le dimissioni del premier filo-saudita Saad Hariri, annunciate sabato in tv durante la sua visita a Riad, hanno improvvisamente riportato il paese nell’incertezza istituzionale e politica, facendo temere la sicurezza del già provato paese.

In Arabia Saudita si sta invece consumando in queste ore una delle fasi più delicate di una transizione politica già in corso da tempo e collegata alle dimissioni di Hariri: decine tra principi, ministri e influenti uomini d’affari sono stati arrestati. Tra loro come accennato già anche l’influente magnate bin Talal, parte di una cordata reale ostile all’ascesa di bin Salman. In circostanze poco chiare è morto in un «incidente di elicottero» un altro principe e vice governatore della regione di Asir. Alcuni degli esponenti arrestati ieri sono stati destituiti e due dei loro successori hanno già prestato giuramento oggi - come capo della Guardia nazionale e come ministro dell’Economia - di fronte all’81nne re Salman, secondo alcuni in procinto di lasciare il posto proprio al giovane erede al trono bin Salman.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Novembre 2017, 20:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA