Aprì la porta a un clown che le sparò in faccia: dopo 27 anni scoperto il killer
di Federica Macagnone
Era il 26 maggio 1990. Marlene era in casa quando un clown, con in mano delle rose e due palloncini, bussò alla sua porta: quando la donna aprì fu colpita al volto da un colpo di pistola. L'assassino girò le spalle, salì sul furgone e sparì dietro l'angolo. Marlene venne soccorsa, ma morì in ospedale dopo due giorni. Da quel momento la polizia si mise a caccia del killer mascherato, ma per 27 anni la sua identità rimase un mistero. «Questa è la cosa più strana che ho visto in tutta la mia carriera - disse all'epoca Bob Ferrell, portavoce dell'ufficio dello sceriffo della contea di Palm Beach - È andata ad aprire a un clown che le ha sparato in faccia e sembra essersi volatilizzato nel nulla».
Per molti anni l'indiziato numero uno fu il marito, Michael Warren: amici e parenti raccontarono che i due avevano dei problemi, ma non c'erano prove della colpevolezza dell'uomo. Ma i sospetti si concentrarono anche su Sheila, che da tempo frequentava in gran segreto Warren. Anche su di lei, però, le prove erano insufficienti. Il caso venne chiuso e l'identità del killer rimase un mistero. Fino al 2014, quando si è deciso di riaprire il caso: per tre anni si è lavorato intensamente fino a quando l'esame del Dna ha dissolto ogni ombra.
Sheila è stata arrestata in presenza di Warren nella casa da sogno che la coppia aveva comprato ad Abindon, in Virginia. «Migliaia di ore e di uomini sono stati messi sul campo per risolvere il caso negli ultimi 27 anni - ha dichiarato lo sceriffo della contea di Washington, Fred Newman - Siamo più che felici di aver raggiunto il risultato e di poter fare luce sulla morte di Marlene». Adesso per Sheila si aprono le porte del carcere: è in attesa di essere spedita in Florida, dove affronterà il processo per omicidio di primo grado.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Settembre 2017, 18:48