A causa della deforestazione, la foresta amazzonica nel territorio brasiliano sta perdendo una superficie equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto. L'area dell' Amazzonia deforestata che è stata monitorata a luglio via satellite corrisponde a una superficie di 2.254 chilometri quadrati. Ciò equivale a oltre un terzo di tutto il volume disboscato negli ultimi 12 mesi, tra agosto 2018 e luglio 2019, in quel periodo il totale della deforestazione ha raggiunto i 6.833 chilometri quadrati. Le foreste pluviali svolgono un ruolo fondamentale di contrasto al riscaldamento globale e senza la loro presenza rischiamo di perdere fra il 17 e il 20% di risorse di acqua per il Pianeta, un numero pari a 6,7 milioni di km quadrati di territori boschivi, e il 20% della produzione di ossigeno della Terra. A questo si aggiunge il rischio della perdita di habitat per 34 milioni di persone e del 10% di tutta la biodiversità mondiale.
Le foto choc degli incendi dallo spazio
WWF: perde foresta come tre campi di calcio al minuto. «A causa della deforestazione, la foresta amazzonica nel territorio brasiliano sta perdendo una superficie equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto e siamo sempre più vicini a un punto di non ritorno per quello che, non solo è il più grande serbatoio di biodiversità del Pianeta, ma rappresenta uno dei pilastri degli equilibri climatici». Lo scrive il WWF in un comunicato. «Il saccheggio dell'Amazzonia e delle sue straordinarie risorse - afferma Isabella Pratesi, responsabile di Conservazione del WWF Italia - è accompagnato da un drammatico aumento delle violenze verso le popolazioni indigene che vivono in quei territori. Cacciate dalle loro foreste, assassinate e torturate per il commercio di legna, miniere d' oro, pascoli o coltivazioni, le tribù amazzoniche sono le prime vittime di un efferato crimine contro l'umanità e il pianeta rispetto al quale i nostri occhi e le nostre orecchie rimangono sigillati».
Storicamente, in questa regione, l'uso del fuoco è direttamente collegato alla deforestazione, perché è una delle tecniche utilizzate. Secondo l'Amazon Research Institute (Ipam), i 10 comuni dell' Amazzonia con il maggior numero di incendi sono gli stessi con il maggior numero di disboscamenti. «Il saccheggio dell' Amazzonia e delle sue straordinarie risorse, poi, è accompagnato da un drammatico aumento delle violenze verso le popolazioni indigene che vivono in quei territori - commenta Isabella Pratesi, responsabile di Conservazione del Wwf Italia - Cacciate dalle loro foreste, assassinate e torturate per il commercio di legna, miniere d'oro, pascoli o coltivazioni, le tribù amazzoniche sono le prime vittime di un efferato crimine contro l'umanità e il pianeta rispetto al quale i nostri occhi e le nostre orecchie rimangono sigillati». La foresta, ricorda il Wwf, «è un ambiente delicatissimo e irripetibile. Una volta scomparsa sarà scomparsa per sempre e nessun intervento di rinaturalizzazione potrà mai creare la straordinaria varietà, ricchezza e complessità di una foresta tropicale non violata dall'uomo».
In campo anche Cristiano Ronaldo. «La foresta pluviale amazzonica produce oltre il 20% dell'ossigeno del mondo e brucia da tre settimane. Ô nostra responsabilità aiutare a salvare il nostro pianeta. #prayforamazonia».
Con questo messaggio su twitter, anche il campione portoghese della Juventus Cristiano Ronaldo fa sentire la sua voce per proteggere la foresta amazzonica, devastata da enormi incendi.
So many #Climate emergencies worldwide, it's hard to keep up. But #AmazonRainforest burning is stand-out global disaster.
— John Gibbons (@think_or_swim) August 21, 2019
Every red dot below represents a significant fire pic.twitter.com/AZ6IaOO1Pv
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Agosto 2019, 21:21
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