Aereo Ethiopian, perde il volo per due minuti: «È il mio giorno fortunato, a Nairobi ci sono arrivato»

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di Silvia Natella
Due minuti di ritardo gli hanno impedito di imbarcarsi su quell'aereo che sarebbe precipitato subito dopo il decollo. Due minuti gli hanno salvato la vita. Anche Antonis Mavropoulus, cittadino greco e presidente di una ONG, doveva essere sul Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines che si è schiantato ieri mattina sei minuti dopo la partenza. L'uomo sarebbe potuto essere tra le 157 vittime, otto italiane. E su Facebook ha raccontato che ieri è stato il suo giorno fortunato, che è felice di essere vivo e di aver potuto scrivere il suo post a Nairobi, dove lui fortunatamente è riuscito ad arrivare.

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Aveva corso per cercare di arrivare in tempo subito dopo il disguido con una valigia, ma il gate era ormai chiuso.  Si era anche messo a implorare il personale di terra dell'aeroporto di Addis Abeba di sorvolare su quei due minuti di ritardo per fargli prendere il volo. Un po' di agitazione e di rabbia per l'imprevisto che si sarebbero dissolti poco dopo. Non era la sua ora. 
Su Facebook in un post intitolato "Il mio giorno fortunato" ha scritto che si era messo a urlare affinché qualcuno lo lasciasse salire sull'aereo ma non aveva ottenuto l'autorizzazione. «Lo staff dell'aeroporto mi ha spinto a prendere il volo successivo delle 11.20, mi ha chiesto scusa per l'inconveniente e mi ha portato in una sala di attesa», ha scritto Mavropoulos.



IL POST «Ho perso il volo per due minuti, quando sono arrivato l'imbarco era chiuso e ho visto gli ultimi passeggeri entrare attraverso il tunnel. Due guardie di sicurezza mi hanno informato che per motivi di sicurezza e per problemi con una valigia non avrei potuto imbarcarmi. Ho protestato, ma qualcuno mi ha detto gentilmente di non arrabbiarmi e di dire grazie a Dio, perché ero l'unico passeggero del ​​volo ET 302 a essersi salvato. In un primo momento non capivo però ho aspettato pazientemente che mi identificassero prima di andare via. Mi sentivo il terreno crollare sotto i piedi, ho cercato su internet per trovare informazioni sul volo e degli amici da Nairobi mi hanno informato di quello che era successo. Ho capito allora che dovevo contattare immediatamente la mia famiglia per rassicurare tutti sulle mie condizioni. Il post l'ho scritto perché voglio dire che fili invisibili e invisibilii guidano la nostra vita. In realtà, è la prima volta che sono così contento di condividere un post e sono grato di essere vivo e di avere molti amici che mi vogliono bene. Baci a tutti e un caloroso ringraziamento per il vostro sostegno emotivo. Forse non sono troppo vecchio per il rock n roll, ma certamente troppo giovane per morire ...
Domenica 2019/10/03, 13:00 Addis Abeba, Etiopia (Ho scritto da Nairobi, dove sono finalmente arrivato)».


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Marzo 2019, 18:55
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