Abusi sessuali sulle detenute, poliziotta condannata: «Comprava il silenzio con telefoni e alcol»
di Alessia Strinati
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Pare che le violenze si consumassero nei locali della lavanderia. Ad accusarla sono state diverse detenute, le numerose denunce hanno fatto scattare le indagini che hanno poi dimostrato la colpevolezza della Oatis che è finita in galera, ma questa volta come detenuta. Le donne lamentavano palpatine, baci, attenzioni molto volgari e pesanti, in alcuni casi le aveva costrette anche a dei rapporti completi.
Per "comprare" il silenzio delle detenute, l'agente avrebbe introdotto in carcere telefoni e alcol. Le accuse quindi non sono quelle di abusi, come riporta la stampa locale, ma anche di possesso e contrabbando di merce vietata in un istituto penale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Gennaio 2020, 14:00
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