Tim, Elliott conquista la guida, sconfitti i francesi di Vivendi . Bernabè: inaccettabili parole
antisemite sull'ad Genish

Tim, Elliott conquista la guida, sconfitti i francesi di Vivendi . Bernabè: inaccettabili parole antisemite sull'ad Genish
Ribaltone al vertice di Tim. Con il 49,8% dei voti ha vinto in assemblea dei soci la lista del fondo americano Elliott. Battuta, per poco, la lista dei francesi di Vivendi, azionisti di maggioranza della società, che ha preso il 47,18% dei voti. Gli astenuti sono stati il 2,38%. In cda entrano quindi i nomi della lista Elliott: Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Morselli, Dante Roscini e Rocco Sabelli. Della lista di Vivendi, invece, entrano in consiglio Amos Genish e Aranud De Puyfontaine, insieme agli indipendenti Marella Moretti, Michele Valensise e Giuseppina Capaldo.

«Ora è una vera public company. Sono soddisfatto», ha detto Conti, entrato in cda come candidato nella lista Elliott e presidente in pectore della società.

La lista Elliott ha vinto con uno scarto abbastanza risicato, il 2,62%, che corrisponde all'1,7% del capitale presente in assemblea, ma Vivendi è riuscita a convincere a votare la sua lista solamente il 7% dei presenti. È quanto risulta dall'esito delll'assemblea, che ha visto la lista del fondo americano imporsi con il 49,8% dei voti. Elliott, con il suo 8,8% di capitale, ha ricevuto i voti di un corposo 24,5% del capitale presente, compresa - è ormai quasi scontato - la Cdp.

La vittoria odierna afferma il fondo Elliott in una nota, «manda un segnale forte all'Italia» e sul fatto che gli investitori attivisti non accetteranno un governo societario sotto gli standard. Apre poi «la strada alla massimizzazione della creazione di valore per tutti gli stakeholder di Tim». Elliott continua a supportare pienamente l'amministratore delegato Genish e l'intero team di gestione, afferma, ed è pienamente in linea con il business plan di Genish.

Elliott saluta dunque con favore «il passo avanti odierno nella governance di Telecom Italia». Il fondo afferma quindi di «attendere con impazienza il dialogo costruttivo e le considerazioni ponderate del board indipendente di Tim e del management sulle varie proposte di creazione di valore di Elliott, incluso il ripristino del dividendo nei tempi appropriati, esplorando alternative sulla rete dopo la separazione legale, oltre al potenziale di una conversione delle azioni risparmio».

«Il nuovo cda indipendente di Tim può ora considerare in modo appropriato queste misure - aggiunge Elliott - e in più senza l'influenza sproporzionata di un singolo azionista.
Il voto storico di oggi - prosegue - rappresenta una vittoria per tutti gli azionisti e apre un nuovo capitolo per Tim, in cui la società può costruire la fondazione di una nuova governance per assicurare una duratura creazione di valore per tutti gli azionisti
».

Vivendi anceh se sconfitta non intende disimpegnarsi da Tim e «supporta Genish e la sua strategia industriale a lungo termine. Saremo molto attenti e vigili affinché la strategia non cambi», ha detto Simon Gillham, direttore della comunicazione del gruppo francese. In merito alla possibilità di dismettere una parte della quota di Vivendi, Gillham ha dichiarato che «siamo un azionista di lungo termine». In merito alla possibilità che l'ad in pectore si dimetta, nel caso di divergenze con il cda sulla strategia, Gillham si è limitato a un «no comment».

E' stata affluenza record per l'attesa assemblea degli azionisti Tim Alla riunione, che si tiene a Rozano, alle porte di Milano, è presente il 66,77% del capitale, mentre l'ultima assemblea del 24 aprile ha registrato la partecipazione del 65,94%del capitale ordinario della società.


Dopo la "vittoria" di Elliott, i titoli della società di telecomunicazioni invertono la tendenza e mostrano un rialzo dello 0,74%.

Pochi interventi, tanti disturbatori all'assemblea Tim. Al punto che il vicepresidente, Franco Bernabè, che ha guidatoi lavori, chiudendo il tempo delle controrepliche, si è sentito in dovere di rimarcare le distanze. Un piccolo socio ha anche parlato di «lobby ebraiche e americane». «Ci sono stati interventi deplorevoli e inaccettabili anche di tipo antisemita, che non si erano mai sentiti in questa assemblea», ha affermato Bernabè riferendosi a tali dichiarazioni.

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 15:33
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