Un decreto da 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato fino alla vigilia, con misure molto ampie che spaziano dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti all'allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette, dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra in Ucraina a misure per adeguare i costi degli appalti pubblici, per fronte agli aumenti eccezionali dei materiali. Tutto questo anche grazie all'aumento delle tasse sugli extraprofitti realizzati dalle grandi aziende energetiche.
Superbonus 110%, c'è la proroga
Arriva la proroga del Superbonus al 110% per le villette la cui scadenza passa dal 30 giugno al 30 settembre 2022. Questo il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell'accesso all'incentivo. E si porta dietro anche una semplificazione. Innanzitutto, per poter accedere fino al 30 dicembre di quest’anno dell’incentivo, sarà necessario aver completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre e non più entro il 30 giugno. Ma nel calcolo del 30% dei lavori completati, si terrà conto non solo di quelli legati al Superbonus, ma anche di quelli edili incentivati con percentuali più basse. Questo renderà più semplice centrare il parametro e ottenere il bonus.
Cos'è il Superbonus e come funziona
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale introdotta due anni fa che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
Il beneficiario può anche decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura: l’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura, permettendo così di compiere i lavori senza alcun esborso monetario. L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali.
Ad esempio, se il valore complessivo dei lavori è pari a 10mila euro e l’impresa decidesse di applicare uno sconto pari al 100% della fattura, si vedrà riconosciuto un credito di 11mila euro.
In alternativa, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (banche e imprese incluse).
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Maggio 2022, 10:30
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