Stipendi, ecco le città dove si guadagna di più: a Milano sono due volte e mezzo la media, ultima Rieti. La classifica

Nel capoluogo lombardo il reddito da lavoro dipendente rappresenta oltre il 90% del reddito disponibile contro il 23,9% di Rieti e il 63,1% della media nazionale

Stipendi, ecco le città dove si guadagna di più: a Milano sono due volte e mezzo la media, ultima Rieti. La classifica

di Redazione web

A Milano ci sono gli stipendi più alti d'Italia: in media due volte e mezzo quelli nazionali, con un reddito da lavoro dipendente pro capite pari a 30.464 euro (1.908 euro al mese, dati riferiti al 2021), con un aumento del 6,7% sul 2019. All'estremo opposto, la provincia di Rieti, con un monte salariale pro capite di appena 3.317 euro. È quanto emerge da uno studio del Centro Studi Tagliacarne che sottolinea come l'importo salariale pro capite sia diminuito nel 2019 in 22 province su 107 e si attesti nella media nazionale a 12.473 euro.

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Salario in picchiata in 22 province: da Venezia a Firenze

 

C'è una caduta del salario pro capite (rapporto tra l'insieme dei redditi da lavoro dipendente e popolazione residente) a Venezia, Firenze e Prato di circa 1.000 euro tra il 2019 e il 2021, dato che risente probabilmente della diminuzione del turismo e di una parte della produzione con la pandemia mentre per la media nazionale si registra un aumento di 301 euro (+2,5%). Se Milano ha un reddito da lavoro dipendente pro capite che è circa 9 volte quello della provincia di Rieti va detto anche che nel capoluogo lombardo il reddito da lavoro dipendente rappresenta oltre il 90% del reddito disponibile contro il 23,9% di Rieti e il 63,1% della media nazionale.

Gli aumenti al Sud

 

Ma se Milano è la prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari, Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) presentano i maggiori incrementi delle retribuzioni.

Tra 2019 e 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile intorno al 63%. Ma in 42 province su 107, delle quali solo sei sono del Mezzogiorno, è aumentato passando dal 68,7% nel 2019 al 69,7% nel 2021. Nel complesso, l'incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili si rileva più marcata nelle città metropolitane (71,3%) meno nelle province (57,6%).

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La geografia delle retribuzioni

 

«L'analisi dimostra - dice Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne - che la geografia delle retribuzioni è diversificata territorialmente, e sotto vari aspetti non rispetta la tradizionale dicotomia Nord-Sud. Infatti se confrontiamo la graduatoria del Pil pro capite con quella delle retribuzioni, vediamo che nel primo caso praticamente tutte le ultime trenta posizioni sono appannaggio di province meridionali (con la sola eccezione di Rieti), mentre in quella delle retribuzioni pro-capite troviamo ben 10 province del Centro-Nord, il che induce a riflettere sulle politiche dei redditi a livello locale».


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2023, 12:28
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