Satispay, come funziona l'app che trasforma il cellulare in un portafoglio

Rivoluzione Satispay, come funziona l'app che trasforma il cellulare in un portafoglio

di Alessio Caprodossi
Combattere il contante con uno strumento semplice, trasparente ed economico. Questi gli obiettivi di Satispay, startup italiana che con l'omonima piattaforma per il pagamento mediante dispositivi mobili ha conquistato già più di 800.000 italiani. Indipendente da carte di credito e di debito, può essere utilizzata da chiunque e con qualunque conto corrente bancario, mentre per gli attuali 90.000 esercenti basta poter contare su uno tra smartphone, tablet, computer, Pos e registratore di cassa per ricevere l'incasso.

A metter d'accordo tutti sono i costi per le commissioni perché, oltre a non avere balzelli all'entrata per attivazione e canone mensile, per i venditori è prevista una commissione di 20 centesimi per spese superiori ai 10 euro, con zero uscite invece per i micro-acquisti (caffè, pizza).

Operativa dal 2015 grazie all'incontro tra i cuneesi Alberto Dalmasso e Dario Brignone, con il concittadino Samuele Pinta che si è aggiunto poco dopo, Satispay sfrutta lo standard bancario Sepa (voluto dalla Ue per unificare i pagamenti) e consente transazioni sicure nei negozi fisici e negli store online, il pagamento dei bollettini, del bollo auto e dei servizi della Pubblica Amministrazione PagoPA (anche via app), lo scambio del denaro con i contatti della propria rubrica telefonica, le ricerche telefoniche e la creazione di un link personalizzato condivisibile sui social o via email per ricevere pagamenti e donazioni online. La bontà del servizio si riscontra nel passaparola degli utenti, con punte di 20.000 nuovi iscritti alla settimana (attratti anche da sconti praticati dagli stessi commercianti). Utenti soddisfatti pure per la facilità e immediatezza del pagamento. Nella piattaforma sono stati investito 42 milioni di euro da partner importanti come Iccrea Banca, Banca Sella e Banca Etica.

Nel 2018 Satispay ha coperto in Italia più di un terzo dei pagamenti via smartphone nei negozi, muovendo oltre 100 milioni di euro.
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L'INTERVISTA
Dario Brignone: «Così abbiamo abbattuto le commissioni di pagamento»

Dario Brignone, cofondatore di Satispay: cosa vi differenzia dagli altri circuiti?
«Siamo un network di pagamento indipendente dai circuiti tradizionali delle carte, basato sull'iban, cui si accede via app. Indipendenza e trasparenza dei costi ci permettono di abbattere le commissioni».

Quali gli obiettivi nel medio termine?
«Il primo traguardo è arrivare presto a un milione di clienti in Italia. Il passo successivo sarà lo sbarco all'estero, partendo da Germania e Lussemburgo, paese quest'ultimo dove ha sede la nostra società - controllata dalla holding italiana - che ha la licenza di Istituto di Moneta Elettronica grazie alla quale possiamo operare in tutta Europa».

Qual è il rapporto tra clienti ed esercenti affinché si coprano le spese di gestione e di marketing?
«In questa fase di crescita è di circa 1 a 10, mentre quando supereremo i 3 milioni di clienti scenderà a circa 1 a 20. Le spese di gestione si coprono con 1 milione di clienti e 100.000 esercenti ma fino a quando ci sarà spazio per crescere a questi ritmi il break even può aspettare». (A.Cap.)
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Ottobre 2019, 09:56
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