L’hanno già ribattezzata la norma «spazzadivani». Un comma uscito dal cilindro degli emendamenti al decreto aiuti approvati nella notte, piena di tensioni, alla Camera. Votato da tutti, anche Pd e Iv, tranne che dal Movimento Cinque Stelle. Di fatto è una stretta sui percettori del Reddito di cittadinanza. Funzionerà così: se un datore di lavoro privato chiama a colloquio un “sussidiato” e gli offre un'occupazione, questa offerta sarà considerata alla stregua di quella fatta dal Centro per l’impiego. Che significa? Che il percettore del Reddito potrà dire di no soltanto a due di queste offerte, poi o accetta o perde il sussidio. Non è una novità da poco. Fino ad oggi di revoche del Reddito di cittadinanza per aver rifiutato più di due offerte congrue non ce ne sono state. Un po’ perché i Centri per l’impiego di lavori ne hanno offerti pochi. Un po’ perché il meccanismo di comunicazione tra le Regioni, che sono “proprietarie” degli uffici di collocamento, e l’Inps che eroga il Reddito, non ha funzionato. L’emendamento approvato alla Camera, di fatto, accorcia questa catena. Sarà l’imprenditore che vuole assumere il lavoratore a dover comunicare l’eventuale rifiuto. Una svolta soprattutto per il settore del turismo. Non più tardi di ieri, il ministro Massimo Garavaglia ha ricordato a margine del Global Youth Turism Summit a Sorrento, come «la carenza del personale sia un grave problema del turismo e in molti casi stia limitando l’offerta».
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La norma
Garavaglia ha ricordato come ci siano alberghi che limitano il numero di camere perché non riescono a garantire il servizio, ristoranti aperti solo a pranzo o solo a cena, hotel che non fanno ristorazione per niente. «È oggettivamente un dramma», ha spiegato. Dunque bisognerà analizzare bene perché domanda e offerta non riescono a incrociarsi. Insomma, se in Italia c’è il 10% di disoccupazione e mancano 350 mila lavoratori solo nel turismo, è evidente che qualcosa non quadra. «Bisogna capire quali sono i fenomeni e capire a breve, medio e lungo termine cosa fare», ha aggiunto Garavaglia. In realtà, diversi imprenditori del settore si erano lamentati proprio dell’effetto distorsivo creato dal Reddito di cittadinanza.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) July 1, 2022
Il meccanismo
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, aveva parlato di diverse cause per la mancanza di personale in alberghi e ristoranti. E, aveva spiegato, che «la bonus economy e il reddito di cittadinanza rappresentano uno di questi fattori. Ma», aveva aggiunto, «anche il sommerso incide: ai percettori del reddito di cittadinanza o della Naspi basta fare qualche lavoretto in nero per riuscire ad arrivare a fine mese». Anche il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, ha più volte puntato il dito contro il sussidio. «Dobbiamo pagare di più e valorizzare i giovani, abbiamo le nostre colpe», aveva detto all’Assemblea dell’Assolombarda. Ma, aveva aggiunto, «abbiamo un competitor quando assumiamo: il reddito di cittadinanza».
A presentare gli emendamenti che hanno introdotto la nuova stretta sul Reddito, sono stati Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
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Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Luglio 2022, 14:02
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