Recovery Plan,ok della Ue al piano da 220 miliardi: le priorità digitalizzazione, Green e Sud. Oggi alla Camera

Recovery Plan,ok della Ue al piano da 220 miliardi: le priorità digitalizzazione, Green e Sud. Oggi alla Camera

di Alessandra Severini

Il premier Draghi lo definisce un intervento epocale. È il Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre 220 miliardi per «riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell'economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale».
Il Piano, che ha ottenuto dopo una nervosa trattativa l'ok della Ue, prevede investimenti per 191,5 miliardi più altri 30,6 miliardi di un Fondo complementare. Nel complesso, il 27% del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico e più del 10% alla coesione sociale.

L'Italia riparte: dal cinema al bar, dagli spostamenti allo sport COSA CAMBIA

La prima tranche da 24 miliardi arriverà a metà luglio. Dalla banda larga ai trasporti, dal riciclo della plastica alle agevolazioni per l'occupazione di donne e giovani, dalla crescita degli asili nido ai 20 miliardi per la sanità. Per garantire l'effettivo impiego dei fondi, lo stanziamento delle risorse è legato all'effettivo raggiungimento degli obiettivi che sarà verificato ogni sei mesi.

Nel suo lungo testo sono incluse anche riforme che toccano la pubblica amministrazione, la giustizia, il fisco, la semplificazione normativa e la concorrenza. L'impatto sul Pil fino al 2026 è stimato in 16 punti, che salgono a 24 per il Sud.


Non c'è il superbonus per l'efficienza energetica degli edifici, ma il ministro dell'Economia, Daniele Franco, si è impegnato a valutare la proroga al 2023 a settembre con la manovra. Non c'è neanche il prolungamento di quota 100, la riforma cara alla Lega che consente di andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi, che scade a dicembre.
Ora il premier è atteso alla prova delle Camere. Un passaggio, fin da oggi, che non sarà semplice soprattutto per i malumori che serpeggiano nella maggioranza, dove si mugugna sui tempi strettissimi per esaminare il corposo pacchetto di riforme. Protestano anche i sindaci del Sud che lamentano di essere penalizzati e chiedono un'equa ripartizione dei fondi.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Aprile 2021, 09:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA