Pubblica Amministrazione, parte il modello Linkedin: all'Inps funziona già per reclutare innovatori

Pubblica Amministrazione, parte il modello Linkedin: all'Inps funziona già per reclutare innovatori

di Luca Cifoni

Lo hanno chiamato “modello Linkedin”. E potrebbe sembrare quasi l’uovo di Colombo, se non che nella pubblica amministrazione il ricorso a strategie di reclutamento simili a quelle usate nel privato non è proprio immediato. Ora il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta punta a formalizzare questo procedura con un vero e proprio accordo con il social network specializzato nei profili lavorativi. L’idea di fondo è fare in modo che quando alla Pa serve un certo tipo di professionalità, magari particolare, il messaggio possa arrivare a tutti coloro che quelle competenze le hanno, ma semplicemente non sanno che sono richieste nel settore pubblico.

C’è però un pezzo di pubblica amministrazione che quel modello lo sta già applicando, e lo ha usato con successo per reclutare figure di spicco nel campo dell’innovazione. È il caso dell’Inps, che ha fatto da battistrada già lo scorso anno al momento di individuare il responsabile della sua “Struttura tecnica per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale.

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Un nuovo ufficio creato alla fine del 2019 con l’obiettivo di migliorare la competitività dell’istituto previdenziale (chiamato in realtà negli ultimi tempi ad assolvere un numero sempre crescente di funzioni diverse) e ad accelerare i processi di ammodernamento in campo tecnologico e digitale. Alla guida, un innovation manager: che però andava trovato. È partita quindi la procedura prevista dalle norme per il conferimento degli incarichi dirigenziali: quello che tecnicamente si chiama un “interpello” al quale però l’ente guidato da Pasquale Tridico ha voluto dare la massima risonanza, anche attraverso la pubblicazione su Linkedin.

La risposta è stata all’altezza delle aspettative, con oltre 350 candidature in particolare tra ingegneri e professionisti dell’Information communication.

Proprio la procedura ampiamente pubblicizzata - è la convinzione dei vertici dell’istituto - ha permesso di evitare richieste da parte di candidati non in possesso di tutte le competenze richieste. Allo stesso tempo è emersa l’attrattività di questa posizione per professionisti esterni alla pubblica amministrazione.

L’INTERPELLO

L’interpello era naturalmente rivolto in prima battuta al personale interno dell’Inps e più in generale in altri pezzi della Pa. Dalla dirigenza interna dell’istituto, per i profili amministrativi e informatici, è arrivata una sola candidatura. Alla scadenza dell’interpello è stata quindi nominata una commissione ad hoc per la valutazione, integrata da un componente esterno specializzato. Tra i 20 candidati invitati al colloquio la rosa è stata poi ristretta a tre. Alla fine è emerso il profilo di Vincenzo Di Nicola, che si è formato tra l’Università di Bologna e la Stanford University e ha esperienze di lavoro in start up di successo in Italia e negli Stati Uniti. Tutta la procedura è durata circa cinque mesi Nella struttura che fa capo a Di Nicola altri quattro professionisti informatici sono stati reclutati con una procedura analoga.

Nel caso Inps, le nuove figure specializzate sono state assunte in quanto esterni, con il percorso previsto dall’articolo 19 comma 6 del decreto legislativo del 2001 (il 165) che disciplina il pubblico impiego; un canale che per quanto riguarda la pubblica amministrazione in generale è stato potenziato con il recente decreto Reclutamento finalizzato alle assunzioni per il Recovery Plan. Nel modello a cui pensa Brunetta l’idea di fondo è la stessa, usare Linkedin per raggiungere un’ampia platea di esperti, anche all’estero: persone che magari difficilmente avrebbero pensato di mettersi alla prova nella pubblica amministrazione. Questi inserimenti però in molti casi dovranno comunque passare per le selezioni che sono la normale via di ingresso nella pubblica amministrazione. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Giugno 2021, 09:29
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