Pensioni, mezzo milione di “pensionabili”: scuola e sanità i comparti a rischio
di Andrea Bassi
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Il risultato è che, secondo le simulazioni contenute nello studio, entro il 2021 i pensionati del pubblico impiego supereranno i dipendenti. A fronte di 3,2 milioni di impiegati i pensionati sono «già» 3 milioni, viene fatto notare. «Un numero in crescita costante e destinato a salire» perché i pensionabili, come detto, oggi sono molti.
La ricerca ha restituito altri spunti al dibattito. Lo «smart working» avviato durante l’emergenza epidemiologica pare essere stato apprezzato molto dai lavoratori. Per 7 lavoratori su 10 è stata assicurata totale continuità al lavoro, per il 41,3% l’efficacia è persino migliorata; per il 61% la nuova cultura di flessibilità e cooperazione prevarrà anche finita l’emergenza. Il ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, intervenuta in apertura al Forum, ha ribadito la sua volontà di proseguire l’esperienza del lavoro agile. «Puntiamo a mantenere lo smart working non in maniera ordinaria come nella fase emergenziale», ha spiegato il ministro, «ma tra qui e fine anno per il 50% dei lavoratori che svolgono attività eseguibili in modalità agile. E, da gennaio, al 60% attraverso il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile)».
Un entusiasmo, quello sullo smart working, non condiviso dal leader della Lega Nord Matteo Salvini. «Lasciare in smart working fino a dicembre i lavoratori del pubblico impiego», ha detto ieri intervistato da TgCom24, «mi sembra irrispettoso verso gli altri lavoratori, quelli del privato e gli autonomi. Molti da casa lavorano, altri da casa lavorano un po’ meno». Un dibattito destinato ad alimentarsi nelle prossime settimane.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Luglio 2020, 10:11
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