Pensioni, come si lascia il lavoro nel 2023? Ecco Quota 103. Rivalutazione al 100% per gli assegni fino a 2.100 euro

Opzione donna resterà anche il prossimo anno, ma con alcune restrizioni che ne limiteranno di molto la platea potenziale

Pensioni, via in 50mila con Quota 103. La rivalutazione al 100% per gli assegni fino a 2.100 euro

di Michele Di Branco

Pensioni, si cambia. A cominciare dalla attesa rivalutazione dei trattamenti legati all’inflazione. Lo schema messo a punto dal governo mira a proteggere le fasce sociali medio basse garantendo la rivalutazione piena del 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo (2101,52 euro lordi al mese). 

LA SCALA
La rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (2.101-2.627 euro lordi al mese) sale così dall’80 all’85 per cento. L’indicizzazione su riduce poi al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; al 47% tra 6 e 8 volte il minimo, al 37% da 8 a 10 volte il minimo e al 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.250 euro). In pratica, vengono eliminate le tre fasce di reddito per la rivalutazione: 100 per cento per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo, 90 per cento per quelli fino a 5 volte il minimo e 75 per cento per quelli superiori a quest’ultima soglia. Occorre ricordare che la rivalutazione (sulla base di un indice inflattivo medio annuo fissato al 7,3 per cento dal ministero dell’Economia) è stata attribuita in misura pari al 100% a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso, come ricordato, nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nell’anno 2022. Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore a questo limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l’approvazione della manovra. Il trattamento minimo rivalutato al 2023 è pari a 563,74 euro (da 525,38). La pensione sociale sale a 414,76 euro al mese (5.391,88 annui) e l’assegno sociale a 503,27 euro (6.542,51 annui). I limiti reddituali salgono a 5.391,88 personali per la pensione sociale (18.577,24 coniugale) e a 6.542,51 per l’assegno sociale (13.085,02 coniugale). 

Bonus trasporti e facciate, Superbonus 110% (che scende al 90), smart working per genitori di under 14: tutte le misure non rinnovate in Manovra

La misura della perequazione, definitiva per l’anno 2022 e previsionale per l’anno 2023, è stata applicata anche alle pensioni e agli assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti mentre i limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti sono aumentati del 5,1%. Per dare un’idea degli incrementi in vista, per gli assegni del valore fino a 5 volte il minimo, vale a dire quelli che arrivano intorno ai 2.626 euro, il nuovo sistema a fasce prevede un tasso di rivalutazione dell’80%, con un aumento del 5,84%. Questo si traduce in un aumento di circa 153 euro. Le pensioni rivalutate saranno pagate il 3 gennaio. In Banca saranno pagate con le stesse modalità ad eccezione di aprile e luglio quando si pagheranno il 3 del mese. Un’altra novità importante in arrivo riguarda le pensioni minime. Il trattamento più basso, per il 2022, è pari 525,38 euro. Stando all’inflazione pari al 7,3% nel 2023 e in base alla rivalutazione integrale passerebbero a 563,73 euro mensili. Ma le legge di Bilancio aggiunge un 20% in più. A questa cifra viene applicato un rialzo extra dell’1,5% arrivando così a 571,61. Una cifra garantita a tutti i percettori di pensioni minime, a prescindere dall’età anagrafica. Esclusivamente per gli over 75, l’assegno arriva a 600 euro al mese (circa 39 euro in più rispetto al trattamento riconosciuto a tutti gli altri beneficiari). Il pacchetto previdenziale messo a punto dall’esecutivo Meloni si completa con Quota 103. Per il 2023 l’età di accesso per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni. La manovra di Bilancio si prepara a introdurre un nuovo canale di accesso anticipato (oltre i 42 anni e dieci mesi di contributi versati 41 e 10 per le donne) con un meccanismo (Quota 103, appunto) che consentirà il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Secondo le previsioni, questo scivolo anticipato potrebbe coinvolgere circa 50 mila lavoratori.
 


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Dicembre 2022, 10:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA