Pensione, nessun dietrofront sui 67 anni. Ecco i lavoratori che possono andarci prima

Pensione, nessun dietrofront sui 67 anni. Ecco i lavoratori che possono andarci prima
Nessun ripensamento sull'allungamento dell'età pensionabile fino ai 67 anni, ma la possibilità di negoziare condizioni differenti per alcune categorie di lavoratori, quelli impegnati in mansioni più gravose.

Partirà martedì prossimo e dovrebbe concludersi il 13 novembre con un nuovo round politico il confronto tra governo e sindacati sui temi previdenziali che dettaglierà la platea dei soggetti che potranno beneficiare di una deroga al principio generale: in pensione a 67 anni a partire dal 2019. L'intenzione è quella di introdurre correttivi e metodi di calcolo alternativi delle pensioni per quei lavoratori che fanno le attività più usuranti.

In particolare, si vorrebbero esentare dall'aumento dell'età pensionabile a 67 anni previsto dalla riforma Fornero le 11 categorie di lavoratori già ammesse all'Ape social: insegnanti di asilo nido e scuola materna, infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni, macchinisti, conduttori di gru, camion e mezzi pesanti, operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, facchini, badanti che assistono persone non autosufficienti, addetti alle pulizie, operatori ecologici e conciatori di pelli.

Per questi lavoratori, a cui potrebbero aggiungersi i siderurgici, i marittimi e gli agricoli, non scatterebbe l'adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe essere concessa un'uscita anticipata dal lavoro. Il nuovo sistema con tutte le categorie incluse potrebbe essere contenuto in un emendamento alla Legge di Bilancio 2018.
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Novembre 2017, 09:23
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