Marcatura CE, 7 imprese su 10 sono a rischio: multe fino a 50mila euro

Le sanzioni si estendono a tutti gli operatori della filiera: produttori, rivenditori, installatori, progettisti e direttori dei lavori

Marcatura CE, 7 imprese su 10 sono a rischio: multe fino a 50mila euro

Obbligatoria per Legge, non averla è come guidare un’auto senza patente. Nei casi più gravi le sanzioni arrivano fino a 50.000 Euro ed è prevista la reclusione fino a 6 mesi. Le sanzioni si estendono a tutti gli operatori della filiera: produttori, rivenditori, installatori, progettisti e direttori dei lavori. Ma ci sono dei rischi anche per i consumatori.

Immaginiamo di guidare un’auto senza avere la patente. Sappiamo tutti che stiamo infrangendo la legge. Lo stesso discorso vale per le imprese che operano nel settore dei serramenti e immettono sul mercato dei prodotti privi di marcatura CE. Tutto sembra non avere ripercussioni fino a quando le autorità competenti non effettuano un controllo in azienda, in caso di incidenti su un cantiere o di denunce da parte dei committenti. Insomma: i rischi sono alti, così come le sanzioni e le eventuali conseguenze a cui si va incontro. 

Il quadro sanzionatorio (D.Lgs. n.106/2017), per coloro che violano gli obblighi di marcatura CE, prevede pene amministrative fino a 24.000,00 euro. Non solo: se i prodotti sono a uso strutturale o antincendio, è prevista un’ammenda che può arrivare a 50.000,00 euro e l’arresto fino a 6 mesi. Le sanzioni si estendono a tutti gli operatori della filiera del serramento: produttori, rivenditori, installatori, progettisti e direttori dei lavori. Eppure sono ancora tante le imprese che trasgrediscono gli obblighi di legge. Per comprendere l’importanza del marchio CE, basti pensare che se dovesse cadere un cancello o un infisso addosso a una persona o non si aprisse un porta posta su una “via di fuga” durante un incendio, la prima cosa che verrebbe verificata è proprio la marcatura CE.

“La marcatura CE indica che il prodotto è conforme ai requisiti previsti dalle direttive europee in materia di sicurezza e di salubrità, richieste a tutela del consumatore, - spiega Francesco Siervo Presidente di UNICEDIL, Associazione Italiana Serramentisti – ed è il principale obbligo normativo del serramentista. Riceviamo tante segnalazioni da parte dei consumatori finali di prodotti non conformi che circolano sul mercato in relazione ad infissi non solo di provenienza estera”. A che cosa è dovuto questo fenomeno? “Il settore, fortemente frammentato è composto al 95% da piccole o medie imprese artigiane, non ha ancora chiaro gli obblighi di legge”. Da un sondaggio realizzato da UNICEDIL che ha coinvolto centinaia di imprese è emerso che 7 su 10 non marcano CE oppure lo fanno in maniera non conforme alle disposizioni vigenti. “Il dato – sottolinea Siervo - non è confortante ma se a questo aggiungiamo le implicazioni di natura legale per le stesse imprese e i rischi di natura fiscale per i consumatori che hanno usufruito dei benefici statali per l’acquisto di serramenti non a norma, la cosa diventa ancora più preoccupante. Per questi motivi da tempo organizziamo incontri informativi in modalità online sulla marcatura CE, ed effettuiamo controlli gratuiti con apposita verifica dei documenti obbligatori CE, che vengono consegnati al cliente”.

“Considerare la marcatura CE solo come una mera formalità è riduttivo”, ribadisce Alessandro Guaglione, Vicepresidente di UNICEDIL. “Riguarda anche l’immagine e la credibilità dell'azienda, oltre che garantire la sicurezza del prodotto e la tutela del consumatore.

Non bisogna dare per scontato l’adempimento di questo obbligo di legge. Anzi, la marcatura CE, diventa un’opportunità e un fattore che qualifica il lavoro nei confronti del cliente”.

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I numeri 

Analizzando i dati del sondaggio si è evidenziato un altro elemento negativo: dopo aver posato gli infissi, circa il 70% dei serramentisti non fornisce (o non è sicuro di fornire) adeguata documentazione al cliente. Molti operatori hanno dichiarato di non sapere della obbligatorietà della marcatura CE. Secondo altri, invece, l'iter di certificazione è troppo complicato o economicamente dispendioso. C’è chi ha dichiarato “molti colleghi non lo fanno perché dovrei farlo io?”, oppure “il cliente non la richiede e non la forniamo”. Ma la motivazione più gettonata, e la più preoccupante, è la convinzione che in Italia non vi siano né controlli né sanzioni.

“Niente di più sbagliato. La Guardia di Finanza, con cui collaboriamo da anni, effettua verifiche periodiche – continua il Presidente Siervo - con l’obiettivo di contrastare le pratiche commerciali anticoncorrenziali e ingannevoli, tutelando le imprese che competono correttamente sul mercato e sanzionando i trasgressori”. 

Un altro rischio è quello di non essere pagati dal cliente. “In caso di serramenti non marcati CE- prosegue Siervo - il committente potrebbe non corrispondere la somma prevista per gli infissi installati, denunciare l’azienda e chiedere un risarcimento danni”. Far conoscere il valore della marcatura CE è fondamentale sia per le aziende sia per il cliente finale. “E’ un impegno che, come associazione, portiamo avanti da anni”, conclude Guaglione. “Infatti, in occasione della Fiera SAIE che si terrà a Bologna dal 19 al 22 ottobre 2022, saremo presenti con uno stand organizzato in collaborazione con la Guardia di Finanza per fornire informazioni sulla marcatura CE. Stiamo anche programmando un Convegno per fare il punto della situazione sul tema dei controlli e sulle implicazioni di natura fiscale in relazione ai serramenti oggetti di bonus o incentivi statali”.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 10:05
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