La manovra cambia e scommette sul nuovo lockdown: fondi a quota 5 miliardi

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ROMA A quasi un mese dalla sua approvazione «salvo intese» la manovra finanziaria del governo è ancora un cantiere. E forse non potrebbe essere altrimenti. Negli ultimi trenta giorni lo scenario è totalmente cambiato. La pandemia ha ricominciato a galoppare, il governo è stato costretto a decidere nuovi lockdown parziali, e ha già dovuto stanziare quasi 8 miliardi di euro per due decreti per indennizzare le imprese costrette a chiudere, o le cui attività sono state ridotte, a causa dei Dpcm.

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Il testo, insomma, sembra vecchio. Scritto in un’altra era. Servono altre munizioni per sostenere le imprese man mano che le zone rosse e arancioni aumentano e, probabilmente, si va verso una chiusura totale. Nel governo sta emergendo sempre più forte l’idea di rafforzare l’unica misura inserita nelle bozze del provvedimento e che è adatta al nuovo scenario: il fondo da 4 miliardi di euro per gli aiuti alle imprese previsto per il 2021. Ieri al ministero dell’Economia le riunioni si sono susseguite per tutta la giornata e sono proseguite fino a sera.

Anche perché il Parlamento preme per avere il testo della manovra e iniziare la sessione di bilancio. Il Tesoro, salvo intoppi, presenterà il provvedimento entro la fine di questa settimana alla Camera. Ma non prima di aver deciso come procedere sul fondo indennizzi. Le ipotesi sul tappeto sono due e sono strettamente legate all’altra decisione che Palazzo Chigi e Tesoro devono prendere: la richiesta al Parlamento di un nuovo scostamento dal deficit programmato. Ormai è quasi certo che lo scostamento avverrà entro l’anno. Con l’andamento della pandemia i 400 milioni messi da parte per fronteggiare l’allargamento delle zone rosse sembrano delle briciole.

Le due ipotesi, si diceva. La prima, la più conservativa, prevede di lasciare sostanzialmente immutata la manovra, con una sola correzione di peso: l’aumento a 5 miliardi del fondo per gli indennizzi già previsto nel testo originale.

In questa ipotesi tutti i cambiamenti sostanziali verrebbero rimandati ad un maxi emendamento che dovrebbe essere presentato dal governo all’inizio del mese di dicembre e al quale sarebbe legata anche la richiesta di scostamento dal deficit. La seconda ipotesi, spinta direttamente dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, prevede invece uno “sdoppiamento” della manovra. Il fondo per i ristori verrebbe «scorporato» dal testo della legge di Bilancio, per essere traghettato come un emendamento direttamente all’interno del decreto sugli indennizzi in discussione in Parlamento. 


I prestiti garantiti


Anche in questo caso verrebbe previsto un nuovo scostamento di bilancio. Il tema della tenuta delle imprese è quello che più preoccupa il governo. Con la seconda ondata della pandemia, come ha sostenuto anche un recente studio della Bce, si rischiano fallimenti a catena. Ieri parlando a Porta a Porta, il vice ministro dell’Economia Laura Castelli, ha preannunciato anche l’inserimento in manovra di un “pacchetto” per provare a salvare più imprese possibili. Ci sarà sicuramente un allungamento della moratoria sui prestiti e sui mutui, e anche un allungamento dei tempi per le ristrutturazioni e i concordati, e soprattutto il rafforzamento delle garanzie pubbliche per fornire liquidità alle imprese.

La parola d’ordine è evitare i fallimenti. Per il governo è una necessità assoluta. Anche perché attraverso la Sace e il Medio credito centrale, fino ad oggi lo Stato ha fornito la sua garanzia su oltre 100 miliardi di prestiti. Al Tesoro temono che fallimenti a catena tra le società finanziate da Sace o tra le Pmi finanziate da Mcc, possano esporre lo Stato a tensioni sui conti pubblici, visto che le garanzie prestate si tradurrebbero in deficit e debito. Un’eventualità da scongiurare in tutti i modi. Nella manovra poi, dovrebbe entrare anche un pacchetto lavoro. A partire dall’assegno di disoccupazione Naspi e dall’assegno di ricollocazione, che appunto potrebbero trovare spazio nel testo, in attesa della riforma complessiva degli ammortizzatori sociali.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Novembre 2020, 12:07
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