L'Agcom diffida Sky su fatture a 28 giorni: "Informare utenti e consentire il recesso"

L'Agcom diffida Sky su fatture a 28 giorni: "Informare utenti e consentire il recesso"
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di diffidare la società Sky Italia in relazione alla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali con cui la società ha deciso di fatturare a partire dal primo ottobre ogni 4 settimane e non più su base mensile. Lo si legge in una delibera dell'Agcom pubblicata sul sito. L'Authority ritiene infatti che «sussistano i presupposti per diffidare la società Sky Italia a rispettare gli obblighi previsti dalla legge al fine di garantire una completa informativa agli utenti e consentire l'esercizio del diritto di recesso secondo le modalità previste dalla Legge Bersani».

Secondo l'Authority, infatti, questa decisione «potrebbe ledere i diritti di una vasta platea di utenti sotto il profilo della carenza informativa, non assicurando il compimento di scelte libere e consapevoli anche in relazione all'esercizio di recesso». Inoltre, ricorda l'Agcom, sul diritto di recesso «la Legge concorrenza prevede che le modalità devono essere semplici e di immediata attivazione».

«Nel corso dell'istruttoria svolta dall'Autorità - si legge nella delibera, che è stata adottata il 26 settembre - sono emersi diversi profili di criticità in relazione al rispetto della disciplina in tema di completezza delle informative rese agli utenti e diritto di recesso a fronte di modifiche contrattuali». In particolare, secondo l'Authority, «i canali informativi utilizzati non hanno soddisfatto pienamente i requisiti di chiarezza, trasparenza e completezza delle informazioni previsti dalla normativa vigente, soprattutto riguardo ai tempi e alle modalità di esercizio del diritto di recesso».

Su questo punto, osserva l'Agcom, la società ha successivamente fatto «intereventi correttivi» nei testi delle informative sul sito web con «positivi risvolti in termini di maggiore comprensione» e consapevolezza. Tuttavia, «l'adeguamento delle informative - avverte l'Agcom - è avvenuto per quelle presenti sul sito aziendale ma non per le comunicazioni individuali spedite a partire dalla fine di luglio via posta o e-mail».

Per questo, secondo l'Authority, gli interventi fatti dalla società successivamente all'avvio della misura «non sono risultati adeguati al fine di consentire alla generalità degli utenti coinvolti di apprendere tempestivamente la portata della imminente variazione, soprattutto laddove essa comporta un aumento del costo dell'abbonamento».

Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Ottobre 2017, 10:07
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