Manovra, riduzione Iva al 5% per i pannolini, latte e omogeneizzati

Dopo l’annuncio di Meloni alla Camera più chiari i nuovi confini dell’imposta

Manovra, Iva al 5% per i pannolini, il latte e tutti i prodotti per l'infanzia

di Andrea Bassi

Il prezzo medio del tartufo bianco è di poco superiore ai 4.500 euro al chilogrammo. E tutto si può dire fuorché che si tratti di un bene essenziale. Eppure i tartufi godono di un’Iva agevolata. Si paga il 5 o il 10 per cento a seconda se siano freschi o congelati. Una famiglia che ha un bimbo piccolo e che va al supermercato a comprare del latte in polvere, deve versare allo Stato un’imposta piena del 22 per cento. Come se allattare un figlio fosse un lusso.

Da questo paradosso partirà la riforma dell’Iva annunciata dalla Presidente del consiglio Giorgia Meloni nel corso del suo discorso per la fiducia alle Camere. «Dobbiamo riuscire», ha detto, «ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’Iva ridotta al 5 per cento». Un dossier considerato prioritario e al quale si lavora per provare a inserire le norme già nella prossima manovra di bilancio. Il punto di partenza sono proprio i prodotti per l’infanzia. Sul latte in polvere, sui pannolini, sugli omogenizzati, sui seggioloni, sui biberon, sulle creme contro l’arrossamento, sulle culle, oggi l’aliquota Iva applicata è quella del 22 per cento. 
La riduzione del prelievo su questi prodotti era stata inserita anche nel programma elettorale di Fratelli d’Italia. Il lavoro tecnico in realtà è già da tempo avviato al ministero dell’Economia. La riforma dell’Iva era prevista per il 2023, ma già l’esecutivo guidato da Mario Draghi stava valutando il possibile anticipo di alcune misure per quest’anno. 

Le quantificazioni

Alleggerire il prelievo sui beni per l’infanzia, o almeno su alcuni come latte e omogenizzati, per esempio, non avrebbe costi eccessivi: una cinquantina di milioni di euro. Misure più incisive andrebbero finanziate. 
La riforma alla quale il ministero dell’Economia stava lavorando, prevedeva una serie di aggiustamenti anche più profondi da finanziare, però, sempre all’interno del sistema dell’Iva.

Detto in altre parole, aumentare il prelievo su alcuni beni per ridurlo su altri. Secondo le associazioni dei consumatori, se si riuscisse ad abbassare l’imposta sulvalore aggiunto su tutti i prodotti per l’infanzia, una famiglia con un bambino piccolo a carico risparmierebbe circa mille euro l’anno. Non poco di questi tempi. 

Pannolini

I pannolini sono una delle principali voci di spesa per una famiglia con un neonato. Il costo di un singolo pannolino oscilla tra i 30 e i 50 centesimi di euro a seconda della marca prescelta. 

Latte

Anche sul latte liquido e su quello in polvere per i neonati l’aliquota Iva attualmente applicata è quella del 22 per cento. Secondo gli studi nel primo anno di vita l’Iva pesa oltre mille euro sul bilancio della famiglia.

Creme

Nei primi anni di vita a pesare molto sulla spesa sono anche i prodotti per l’igiene e le creme contro l’arrossamento. Anche in questo caso l’aliquota Iva applicata su tutti questi prodotti è del 22 per cento.

Pappe

La fase dello svezzamento è una delle più costose. Omogeneizzati e biscotti diventano i prodotti più presenti nel carrello della spesa delle famiglie con bambini. Il prelievo fiscale su questi prodotti è del 22%.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2022, 14:44
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