Fisco, l'Iva sarà rivista. Non ci saranno altri condoni. ​Pronto il piano di riforma

Fisco, l'Iva sarà rivista. Stop condoni Pronto il programma di riforma

di Luca Cifoni
Riforma complessiva del sistema fiscale, che comprenderà sia la tassazione diretta che quella indiretta, con l’obiettivo di semplificare una normativa che si è stratificata negli anni. Destinatari principali della riduzione della pressione tributaria saranno i lavoratori dipendenti, i ceti medi e le famiglie con figli. Il governo affina la bozza del Programma nazionale di riforma (Pnr) che dovrà andare a giorni in Consiglio dei ministri (l’esame potrebbe quanto meno iniziare in quello previsto per stasera e dedicato al decerto semplificazioni): nel testo il ministero dell’Economia conferma l’impostazione del riassetto fiscale che dovrebbe iniziare a trovare applicazione concreta con la prossima legge di Bilancio.

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Il programma nazionale di riforma è un documento previsto dalle regole europee e accompagna normalmente il Documento di economia e finanza che ad aprile viene inviato a Bruxelles. Essenzialmente agli obiettivi macroeconomici e di finanza pubblica aggiunge le grandi linee delle riforme strutturali da realizzare negli anni successivi, anche in risposta alla sollecitazioni della stessa Unione europea. Inevitabile quindi che questo volume abbia una prospettiva meno immediata e dettagliata rispetto ad altri documenti economici. Quest’anno però il programma acquista un’importanza particolare perché costituisce un primo nucleo del Recovery Plan che - una volta raggiunta l’intesa a livello europeo - indicherà come spendere trasferimenti e prestiti assegnati al nostro Paese dalla Ue.

L’enfasi oltre che sul fisco è sugli investimenti che il nostro Paese intende rafforzare sia in un contesto di ripensamento green dell’economia sia che di modernizzazione digitale. Sul fronte tributario le indicazioni sono ovviamente generali: l’accenno ad una riforma complessiva del sistema che includa anche la tassazione indiretta lascia il campo aperto ad un intervento sull’Iva in chiave di spinta ai consumi, come vorrebbe il premier Conte. Viste le perplessità del ministero dell’Economia però la riduzione delle aliquote potrebbe temporanea, per i settori maggiormente penalizzati dalla crisi, o anche concentrata su poche voci da spostare “chirurgicamente” a livelli di prelievo più bassi. Quanto all’Irpef, verrà confermato e reso strutturale il taglio del “cuneo fiscale” per i lavoratori dipendenti, con l’idea di iniziare anche a limare l’attuale aliquota del 38% che scatta a 28 mila euro di reddito imponibile.

Nella lotta all’evasione fiscale un ruolo sempre più rilevante lo avrà la fatturazione elettronica, che seguendo i comportamenti dei contribuenti permetterà di programmare controlli sempre più mirati, anche sulla base degli incroci di tutte le informazioni disponibili nelle varie banche dati. Nell’ultima versione del testo - nel paragrafo dedicato all’«efficacia della riscossione» è stata aggiunta una specifica frase che punta ad escludere il ricorso a nuovi condoni perché «generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l’efficacia della riscossione delle imposte».

Al centro della strategia del governo ci sono naturalmente gli investimenti. L’obiettivo più volte esplicitato dal ministero dell’Economia, in linea con l’intenzione di sfruttare i sostegni europei, è riportare il loro livello complessivo alla soglia del 3 per cento del Pil, dal 2 circa degli ultimi anni. Tra i settori citati i trasporti (a Roma si dovrà arrivare da tutta Italia in massimo 4 ore e mezza) e la banda larga. Istruzione e ricerca, in tre anni dovrebbero ottenere circa 7 miliardi in più. Per la scuola poi ci sono 3 miliardi per l’edilizia e l’obiettivo di portare in tutti gli istituti la fibra entro due anni.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Luglio 2020, 07:49
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