Italia, Fitch: riduzione debito più difficile con tassi alti e shock energetico
"Ciascuna partito sostiene tagli alle tasse e ci sono anche proposte per pensioni minime più elevate e nuove disposizioni per il prepensionamento - si legge nello studio - Queste proposte comporterebbero un certo allentamento fiscale e continuerebbero la strategia dell'amministrazione Draghi di dare priorità alla crescita e al consolidamento del backloading. Tuttavia, l'attuazione di tali politiche sarà complicata dalla crisi energetica e dall'aumento dei tassi di interesse. La legge di bilancio 2023 aiuterà a valutare la direzione della politica fiscale e probabilmente si concentrerà sulla protezione delle famiglie e delle imprese dallo shock energetico".
Fitch fa tre simulazioni. Supponendo l'assenza di una recessione nel 2023 e tassi al 4%, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe rimanere stabile intorno al 150%. Un secondo scenario, che incorpora una recessione del 2023 a causa dello shock energetico e uno scarso consolidamento, vede il rapporto debito/PIL salire al 157% entro il 2031. In un terzo scenario, in cui la riduzione del debito è prioritaria e in cui si ha un forte rimbalzo nel 2024, il rapporto debito/PIL diminuisce di 10 punti percentuali e raggiunge il 142% al 2031.
Ieri l'agenzia di rating ha tagliato le stime di crescita per 2022 a 3% e per il 2023 a -0,7%, con una riduzione di 2,6 punti percentuali rispetto alla precedente stima. La crescita si risolleverà nel 2024 con un rimbalzo pari a +2,6%. La valutazione sul paese è "BBB" con outlook stabile.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre 2022, 13:15
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