La futuro di Ita Airways è pronto a delinearsi, con il dossier sulla privatizzazione che da ieri è sul tavolo di Mario Draghi e la cordata ritenuta favorita, vale a dire Msc-Lufthansa, che prima della scadenza del 22 agosto, entro cui andavano presentate le offerte vincolanti, ha lavorato ventre a terra per rispondere alle domande del Tesoro e aggiustare le cifre. Il piano di Msc-Lufthansa consiste in 10 pagine con proposte e scenari cui se ne aggiungono altre 10 di allegati con il piano industriale dettagliato e le relative tabelle su rotte, sinergie, traffico passeggeri, sviluppo sui mercati. Insomma, un piano di 20 pagine che punta sull’italianità (con Msc-Lufthansa all’80% del capitale e il Mef al 20).
LE TAPPE
Più conciso quello messo a punto dal Fondo Usa Certares insieme a Delta Airlines e Air France. Solo 11 pagine di proposte, nessun allegato, poche tabelle, ma la novità che riguarda la quota che dovrebbe restare in campo al Tesoro, indicata al 45% per differenziarsi dall’avversario. Basterebbe questo sintetico raffronto per pesare l’interesse delle due cordate. Anche dopo gli aggiustamenti, è evidente che il tandem Msc-Lufthansa offre maggiori opportunità, volendo fare di Ita, è scritto nero su bianco, un “campione” nel settore cargo e trasporto passeggeri, sfruttando le sinergie dei due azionisti: il gruppo di Gianluigi Aponte, leader mondiale nel trasporto merci via mare con oltre 600 navi, e Lufthansa, colosso dei cieli tedesco. Non solo. Ita svilupperà anche il comparto legato al trasporto verso le 20 navi da crociera Msc, un mercato in continua espansione.
L’aeroporto di Fiumicino sarà l’hub di riferimento, piattaforma verso Africa e Asia, mentre Milano punterà anche sul cargo. Sinergie, infine, pure con Air Dolomiti, per completare l’offerta. Il piano industriale prevede lo sviluppo dell’occupazione, nuovi investimenti e nuovi aerei.
GLI ASSETTI
Sul fronte della governance e del prezzo le due proposte sono praticamente simili. Msc e Lufthansa mettono sul piatto 850 milioni di euro per l’80% di Ita, col 60% a Msc, il 20% ai tedeschi e il 20% lasciato al Mef. E in un futuro cda, Msc avrebbe tre posti mentre Lufthansa e il Tesoro un posto ciascuno. Con il gradimento sull’ad del Mef, condividendo così le scelte strategiche. Nessun potere di veto ma un ruolo rafforzato per rispettare le indicazioni del Dpcm governativo.
Dall’altra parte Certares, in una partnership commerciale con Air France-Klm e Delta Airlines, offre 600 milioni per una quota vicina al 56% lasciando poco più del 44% nelle mani del Mef, che prenderebbe così 2 posti su 5 in un futuro board di Ita. Nessuna indicazione su un paventato ingresso azionario di Delta ed Air France, che però potrebbe avvenire in un secondo tempo. Già da lunedì il premier Draghi potrà avviare la trattativa in esclusiva, magari inserendo alcune clausole di garanzia per tutelare l’acquirente. Tuttavia, a prescindere dalla firma del preliminare, a dover mettere il sigillo finale sulla privatizzazione di Ita sarà, visti i tempi burocratici previsti, il nuovo governo che uscirà dal voto del 25 settembre.
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Agosto 2022, 10:44
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