Ita, privatizzazione al via. Msc-Lufthansa in pole: ok alle richieste del Mef

Entro questa sera la presentazione delle offerte

Ita, privatizzazione al via. Msc-Lufthansa in pole: ok alle richieste del Mef

di Umberto Mancini

La partita Ita Airways si apre ufficialmente allo scadere della mezzanotte, con Msc-Lufthansa sempre in pole position rispetto a Certares-Delta-Air France. Potrebbe però essere il nuovo governo a mettere il timbro sulla privatizzazione e questo a prescindere dalle offerte che oggi le cordate in lizza presenteranno. Se infatti l'esecutivo dimissionario - come indicato dal premier Mario Draghi - darà il via libera alla trattativa riservata, ci vorranno almeno un paio di settimane per completare le procedure, mentre altri mesi occorreranno per aver l'ok di Ue e Antitrust. A quel punto non potrà che essere il nuovo esecutivo insediato a Palazzo Chigi a mettere la firma sul matrimonio. Una lungaggine che sta irritando sia Msc-Lufthansa, sia la cordata Certares-Delta-Air France. Entrambe a dir poco infastidite per una procedura di vendita che ormai si trascina da gennaio. Con la campagna elettorale che infuria e che potrebbe mettere al centro anche la dismissione del vettore tricolore, come Fratelli d'Italia ha del resto già fatto senza peraltro granché convinzione.

Incidenti aerei, quattro piloti su 10 ammettono di dormire in volo: sotto accusa l’eccessivo carico di lavoro

Le strade

C'è anche chi non esclude, tra i pessimisti, che saranno proprio i contendenti a far rinviare la gara, puntando tutto sulla prossima legislatura. Inutile dire che il Tesoro, ottimista sul fatto che nessuno si tirerà indietro in extremis, sta monitorando questa fase calda tra pretattica, manovre di disturbo e rilanci. Con gli advisor in stretto contatto con le cordate.

Di certo si sa che il presidente Mario Draghi vuole chiudere il dossier prima delle elezioni. A patto ovviamente che le offerte siano in linea, cioè «pienamente coerenti», con il Dpcm varato, cioè con le garanzie richieste sul futuro della compagnia di bandiera in termini di governance, assetti occupazionali, sviluppo delle rotte, proiezione internazionale.

ITA, Uiltrasporti: no compagnia pubblica, finalizzare vendita

Resta tuttavia sullo sfondo anche l'ipotesi che le proposte siano ancora ritenute insoddisfacenti.
Da un lato c'è quella di Msc e Lufthansa per rilevare l'80% di Ita Airways (valutata 850 milioni), lasciando il 20% in mano pubblica. È quella preferita da settimane perché copre molti punti cruciali previsti dal Dpcm (sostenibilità economica, garanzia occupazionale, sviluppo industriale e aeroportuale, trasporto merci, sostegno al turismo) e dovrebbe essere presentata con pochi aggiustamenti, sostanzialmente simile a quella del 5 luglio.

Probabilmente il Mef vorrebbe più soldi e, pur se in minoranza, cerca un ancoraggio forte nella gestione strategica dell'azienda. Difficile ci sia qualche concessione dal Mef su questi punti. Dall'altro lato c'è la proposta di Certares. Il fondo Usa di private equity avrebbe pareggiato la valutazione di Ita fatta da Msc e Lufthans, ma rilevando solo il 60% di fatto pagherebbe circa 200 milioni meno dell'altra cordata che punta all'80%. Certares avrebbe anche assicurato al Tesoro un maggiore peso nel cda e nella scelta del management. La possibilità che in un secondo tempo Delta Airlines entri anche nell'azionariato di Ita resta solo una opzione da verificare. Di certo non verrà inserita nella proposta ufficiale. Proprio per rispettare i vincoli europei e la linea generale, il Tesoro non intende fare sconti a nessuno anche se qualche preoccupazione dopo una trattativa così lunga e impegnativa sta emergendo.

 

I pericoli

La mancata privatizzazione oltre a mettere a rischio gli oltre 1,35 miliardi autorizzati dalla Commissione europea, fa paura ai sindacati. Costringerebbe infatti l'azienda a rivedere il piano industriale, eliminando l'espansione della flotta e bloccando le ulteriori assunzioni legate all'arrivo di un partner. Scenario che i sindacati vogliono scongiurare anche perché questo metterebbe in discussione pure gli accordi con Swissport e Atitech per i dipendenti dei rami handling e manutenzione di Alitalia. Ita non può correre da sola e per competere deve andare a nozze. A settembre è prevista l'assemblea per ottenere i 400 milioni già deliberati dal Tesoro e continuare a volare. Arrivare a fine anno senza una prospettiva industriale renderebbe la gestione alquanto complicata.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 03:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA