Green pass, nodo smart working: chi non ce l'ha ne ha diritto? Cosa succede dal 15 ottobre

Green pass, nodo smart working: chi non ce l'ha ne ha diritto? Cosa succede dal 15 ottobre

Smart working e Green pass, cosa succede dal prossimo 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore il decreto di ieri che rende obbligatorio il certificato verde? Fino a fine anno (lo stato di emergenza si protrarrà fino al 31 dicembre del 2021) le aziende possono disporre il lavoro da remoto senza accordi preventivi, ma quando lo stato di emergenza non avrà più ragione di esserci, il tutto dovrà essere disciplinato dalla legge 81 del 2017, la legge sul lavoro agile, che fissa tutte le regole per aziende e dipendenti.

Leggi anche > Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori, anche colf e badanti. IL DECRETO

Come spiega il Corriere della Sera, l'introduzione del decreto Green pass di ieri pone una questione fondamentale: chi non ha il Green pass può chiedere di lavorare in smart working, per evitare di essere 'respinto' all'entrata del suo ufficio? Una questione lungamente dibattuta all'interno della maggioranza, con uno scontro importante tra i ministri D'Incà (M5S) e Brunetta (Forza Italia): D'Incà sosteneva l'esclusione dell'obbligo di pass per chi è in smart working, mentre Brunetta, contrario, temeva che la 'rotazione' tra chi è a casa e chi va in ufficio finisca per gravare su chi è vaccinato, agevolando invece chi non lo è. E giustificando i no-vax e no Green pass a lavorare in smart working.

Il nodo, nel decreto, non è stato del tutto sciolto: secondo fonti governative, scrive il Corriere, se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede al dipendente di lavorare in smart working, il Green pass non è richiesto, ma nello stesso tempo non avere il Green pass non dà in automatico diritto a lavorare da remoto. Senza normative chiare e a poco meno di un mese dall'entrata in vigore dell'obbligo, ogni azienda privata può decidere di organizzarsi come meglio crede: nel pubblico invece lo stesso ministro Brunetta ha rinviato ai prossimi giorni la creazione delle linee guida su come comportarsi.

Probabile comunque che anche per gli statali la logica sia la stessa: non avere il Green pass, non darà in automatico il diritto allo smart working. E se il datore di lavoro chiede la presenza, il lavoratore senza pass rischia la sospensione o l'aspettativa.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Settembre 2021, 15:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA