"Si assiste ad una fase di profondi cambiamenti che incidono anche sul nostro stile di vita. E' fondamentale quindi cogliere le opportunità che favoriscono lo sviluppo e la modernizzazione del Paese", ha sottolineato Federico Riggio, vice Presidente Middle East di Fincantieri e moderatore dell'evento, al quale hanno partecipato fra gli altri Nicola Lanzetta di Enel, Lapo Pistelli di Eni, Filippo Stefanelli di ACEA e Aurelio Regina di Confindustria.
"Sintetizzando lo scenario nel quale ci stiamo muovendo - ha spiegato Regina - possiamo identificare tre pilastri: il primo più emergenziale è legato al costo dell'energia ed alla curva di aumento dei prezzi che è evidente dal maggio 2021; il secondo è figlio del conflitto russo-ucraino e riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti e la diversificazione delle fonti: il terzo che in questa fase storica mettiamo di lato è quello relativo alla transizione energetica".
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"Il costo della tecnologia rinnovabile è diminuito dell'80% e la capacità è aumentata, a livello di pannello e di pala eolica, del 25-40%. Prima fra le grandi aziende c'era soltanto un matto, Enel, che affermava che le rinnovabili erano il futuro ed era disposta a spendere in tutto il mondo. E, infine, per trovare un esperto di energia rinnovabile ci voleva il lanternino, mentre oggi ci sono scuole e specializzazioni", ha spiegato Nicola Lanzetta di Enel, aggiungendo "il dramma è che la realizzazione delle opere viene a dipendere da due fattori: l'eccessiva burocratizzazione e l'effetto Nimby. In Italia non fai l'eolico a 10 chilometri nel mare perché protestano le comunità locali".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Aprile 2022, 11:15
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