Enit al G20 Spiagge, obiettivo
«Lo status di città balneare»

Enit al G20 Spiagge, obiettivo «Lo status di città balneare»
Si apriranno mercoledì 30 settembre a Vieste (FG) i lavori della terza edizione del G20s, il summit delle località balneari italiane con maggior afflusso turistico in collaborazione con ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo. Un’eccellenza del nostro turismo che ha appena archiviato una delle stagioni più difficili degli ultimi anni e che si prepara già a programmare l’estate 20201. Anche quest’anno ENIT parteciperà attivamente ai tavoli di lavoro del G20s, dando seguito dunque al protocollo d’intesa tra G20s e ENIT firmato l’anno scorso a Castiglione della Pescaia.

L’edizione 2020 del G20s si svolgerà in presenza, fattore su cui hanno insistito i sindaci del G20 per dare un segnale forte a tutto il comparto. Naturalmente ci sarà anche la possibilità di assistere alle dirette streaming sui canali social del G20s.

Fondamentale l’apporto di Enit, partner indispensabile per progettare il turismo del futuro: «La domanda turistica in Italia nel 2019 aveva segnato un numero di notti complessive trascorse nelle strutture ricettive pari a un picco di quasi 437 milioni (+1,8%), e circa il 30% di queste notti sono rilevate negli esercizi ricettivi costieri.  Per un comparto così determinante è strategico un tavolo di coordinamento quanto mai sostanziale ora per scuotere il mercato e coordinare attività sistemiche per tutto il settore» hanno dichiarto congiuntamente il presidente Enit Giorgio Palmucci e il direttore Enit Giovanni Bastianelli.

«Alla fine, nonostante il Covid, siamo riusciti a organizzare il G20s in presenza» dichiara Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste. “Una sfida vinta dopo una stagione estiva molto positiva per noi, soprattutto ad agosto e settembre, nonostante le tante preoccupazioni della vigilia. Ora è il momento di pianificare il futuro con il G20s, un summit che sarà incentrato sul riconoscimento dello status giuridico di Città Balneare per le nostre realtà. Le nostre sono cittadine di qualche decina di migliaia di abitanti che, d’estate, accolgono milioni di persone. Noi sindaci non abbiamo gli strumenti per affrontare queste dinamiche, per questo lavoreremo per elaborare un documento condiviso da presentare al Governo per il riconoscimento di questo status».

«Un comune balneare di 10 o 20mila abitanti d’estate deve fare i salti mortali per garantire servizi, sicurezza, gestione dei rifiuti, traffico» continua Pasqualino Codognotto sindaco di San Michele al Tagliamento - Bibione. “Ogni estate noi amministratori locali dobbiamo scendere in trincea e inventarci soluzioni creative per risolvere problemi che sono molto concreti. Per questo lo status di Città Balneare è un aspetto chiave, tanto quanto le problematiche legate all’erosione costiera e alla promozione di gruppo del turismo balneare. Un altro punto fondamentale inoltre sarà l’utilizzo del recovery found per contrastare i cambiamenti climatici, un aspetto essenziale per il mondo balneare e per tutto il Paese».

«La crisi ha reso ancora più evidente la necessità e l’urgenza di rafforzare l’identità complessiva delle località più attrattive del turismo balneare italiano», conclude l’avvocato e professore universitario Bruno Barel. La specificità dei loro problemi richiede anche una valutazione e una regolamentazione differenziata e appropriata, per questo è fondamentale ottenere lo status di Città Balneari».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Settembre 2020, 17:07
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