Dl Aiuti-bis: 14,3 miliardi per stipendi, pensioni, bollette, accise e Ilva. Ecco tutte le misure anti-inflazione

Bonus e tariffe, tutti i cambiamenti in arrivo

Dl Aiuti-bis: 14,3 miliardi per stipendi, pensioni, bollette, accise e Ilva: tutte le misure anti-inflazione

Arriva il Decreto Dl Aiuti-bis chiamato a fare da scuso all’avanzata dell’inflazione. Dalle misure su stipendi, tra cuneo fiscale, bonus 200 euro e spinta ai benefit aziendali, a quelle per calmierare il caro-bollette, dalle norme per adeguare pensioni a quelle per tagliare le accise, ma c’è anche l’il capitolo scuola con un nuovo sistema di incentivi alla formazione e l’arrivo del «professore esperto». Il nuovo provvedimento del governo Draghi atteso il 4 agosto in Consiglio dei ministri, è un pacchetto rotondo di aiuti da 14,3 miliardi. E c’è anche una norma per sostenere la produzione dell’Ilva con una ricapitalizzazione fino a 1 miliardo di euro. Ecco tutte le novità in arrivo.

Pensioni. Il governo ha deciso di anticipare al primo ottobre una parte della rivalutazione degli assegni che sarebbe scattata il prossimo anno, sulla base dell’inflazione del 2022. Scatterà quindi un incremento del 2 per cento. A questo si aggiungerà, il recupero, sempre anticipato, dello 0,2% di rivalutazione relativa al 2021 che quest’anno - provvisoriamente - non era stata riconosciuta in maniera piena. Quindi l’incremento ad ottobre sarà del 2,2%. La restante parte di indicizzazione scatterà - aggiungendosi - nel 2023: se ad esempio l’inflazione sarà dell’8 per cento, si sommerà un ulteriore 6 per cento.

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Stipendi. Sulle retribuzioni fino a 35 mila euro l’anno (circa 2.692 mensili) è previsto un esonero dell’1 per cento rispetto ai contributi versati dal lavoratore. Esonero che si somma a quello dello 0,8% già in vigore. Il netto in busta paga aumenterà in proporzione. Il taglio dell’1 per cento vale da luglio a settembre e quindi si applicherà in modo retroattivo, verosimilmente dalla retribuzione di agosto. Il taglio dei contributi non avrà naturalmente effetto sulle future pensioni, perché lo Stato interverrà a garantire la differenza.

Autonomi. Il fondi destinato a compensare anche i redditi dei lavoratori autonomi rispetto al carovita viene incrementato e passa da 500 a 600 milioni. Saranno presto definite le modalità per utilizzarlo.

Bonus 200 euro. Verrà riconosciuto alle categorie che erano rimaste escluse come lavoratori somministrati e collaboratori.

Welfare aziendale. Viene raddoppiata a 516 euro la soglia entro la quale sono esenti da tassazione i benefit riconosciuti dalle aziende ai loro dipendenti. Sarà possibile far rientrare in questa voce anche i pagamenti per utenze di luce e gas.

Salva-Ilva. Nella bozza arrivata in Consiglio dei ministri c’è anche una norma per salvare l’Ilva viene autorizzata la possibilità di sottoscrivere aumenti di capitale fino ad un miliardo di euro.

Lo prevede una nuova bozza, ancora soggetta a modifiche, del decreto aiuti bis. Nell’articolo contenente misure urgenti per il sostegno alla siderurgia, non si fa esplicito riferimento all’Ilva, ma si autorizza Invitalia a «sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, anche nella forma di finanziamento soci in conto aumento di capitale, ulteriori rispetto a quelli previsti ai precedenti periodi» e fino ad un importo non superiore a un miliardo di euro.

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Passando al tema caro energia, sono diversi gli interventi in arrivo.

Stop a modifiche unilaterali dei contratti. Con il gas e l’elettricità alle stelle, le compagnie energetiche dall’inizio dell’anno stanno scrivendo ai loro clienti che cambieranno i contratti e alzeranno le tariffe. Possono farlo, perché la legge lo permette, anche se sul contratto c’era scritto “prezzo bloccato”. E allora ecco che spunta nel Decreto lo stop, anche retroattivo, alle modifiche unilaterali dei contratti fino ad aprile 2023, un arco termporale più ampio rispetto alla prima ipotesi di limitare lo stop fino al 31 ottobre.

Bonus sociale rafforzato. Ma poiché da ottobre le bollette potrebbero raddoppiare, a questi prezzi, il governo corre ai ripari per rinforzare i bonus sociali già riconosciuto alle famiglie economicamente svantaggiate o in gravi condizioni di salute con Isee non oltre 12.000.

Tariffe amministrate per i “vulnerabili”. Sul tavolo, poi, oltre alla conferma dell’azzeramento degli oneri di sistema e dei crediti di imposta per le imprese c’è anche l’introduzione di una tariffa calmierata sul gas a partire dal 2023 per i cosiddetti “vulnerabili”, cioè chi si trova in condizioni svantaggiate, che ha disabilità, in condizioni di povertà energetica o ha oltre 75 anni. Il gas calmierato sarebbe fornito dagli operatori di ultima istanza. 

Extraprofitti. Non è escluso poi che nella bozza finale approvata dal Consiglio dei Ministri non spunti una norma ad hoc per stringere sulla tassa sugli extraprofitti. Perché finora gli incassi dell’acconto di giugno del balzello al 25% sui profitti delle aziende energetiche sono stati un flop. Tanto che nel ddl di assestamento di bilancio il governo ha ridotto la stima di gettito complessivo da 10,5 miliardi a 1,23 miliardi, 9,26 miliardi in meno. Per correre ai ripari, nel decreto Aiuti bis potrà essere inserita una norma per avviare controlli serrati sulle aziende e farle pagare.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Agosto 2022, 18:59
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