Dipendenti rinunciano a Tfr e disoccupazione e si comprano l'azienda: «Stavano per delocalizzare in Armenia»

Dipendenti rinunciano a Tfr e disoccupazione e si comprano l'azienda: «Stavano per delocalizzare in Armenia»
Con Tfr e disoccupazione, hanno comprato la ditta per cui lavoravano e l’hanno risollevata: accade a Città di Castello, dove gli operai della fabbrica di Ceramisia, dopo la notizia che la proprietà aveva deciso di delocalizzare in Armenia. Succedeva un anno fa, e adesso le cose sono radicalmente cambiate.

Leggi anche > Manovra, vuoto a rendere per bottiglie e sconti di 5mila euro filtri acqua

Come racconta il Corriere della Sera, undici dipendenti della fabbrica hanno temuto il peggio. Così hanno preso la decisione di rinunciare a disoccupazione e Tfr per comprarsi l’azienda in prima persona: «Ce lo siamo tatuati sul braccio: tutti per uno, un sogno per tutti», ha raccontato Chiara, una dei dipendenti, al Corriere.
 

Le trattative con i proprietari, la famiglia Polidori, risalgono all’anno scorso: l’idea dei lavoratori fu appoggiata dai sindacati e fu formata una cooperativa, con uno dei lavoratori, il 44enne Marco Brozzi, nominato presidente. Un anno dopo l’azienda è sana e si è risollevata: un bellissimo esempio di come per alcuni lavoratori la propria azienda è una famiglia più che un posto di lavoro.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Novembre 2019, 15:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA