Coronavirus, statali: nella Pa lavoro agile ma non per tutti

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di Andrea Bassi
Il lavoro alla manovra anti coronavirus da 12 miliardi è proseguito per tutta la giornata di ieri. E il testo si è arricchito di nuove norme. Il pilastro delle misure rimane la Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori. Uno strumento che, come ha spiegato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, sarà finanziato con 5 miliardi di euro. La nuova Cassa integrazione in deroga avrà una durata di 9 settimane massime. Ci saranno sussidi anche per gli autonomi e per i lavoratori stagionali.

Coronavirus, sussidi, tasse e mutui: rate sospese per 18 mesi e imposte rinviate

Un capitolo rilevante riguarderà il Fisco. Saranno sospesi gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate (misura già anticipata ieri da una direttiva del capo dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini). La sospensione dei versamenti, dei contributi e delle ritenute arriverà per filiere maggiormente colpite dal coronavirus. Ci sarà poi la sospensione dei versamenti Iva (la prossima scadenza è lunedì 16 marzo), delle ritenute e dei contributi per i contribuenti fino a 400.000 di fatturato per prestazioni di servizi e 700.000 nel caso di cessioni di beni. Verrà sospeso anche il pagamento delle rate della rottamazione e del saldo stralcio.

IL NUOVO CAPITOLO
C’è poi tutto il capitolo dei congedi parentali per i genitori che si trovano a dover gestire i figi a casa per la chiusura delle scuole. Nelle bozze del decreto sono riportate ancora diverse ipotesi. Le più gettonate sono due: la prima è un congedo di 15 giorni al 30% di stipendio per chi ha figli fino a 12 anni. L’alternativa è riconoscere un congedo all’80% della retribuzione per chi ha redditi inferiori a 2,5 volte l’assegno minimo (circa 1.250 euro).

Per chi ha figli tra i 12 e i 16 anni, invece, il congedo straordinario sarebbe possibile ma senza retribuzione. Arriverà anche il bonus baby sitter da 600 euro. Ma sarà erogato solo fino a esaurimento dei fondi a disposizione. C’è, infine, una norma “salva-stipendio” per i dipendenti privati in quarantena: saranno considerati in malattia ordinaria. Sta invece diventando un caso la direttiva del ministro della Funzione pubblica Fabiana Dadone per rendere lo smart working modalità «ordinaria» di prestazione lavorativa nella pubblica amministrazione. La direttiva in realtà, non impone la chiusura degli uffici pubblici che, anzi, rimarranno aperti.

Viene demandata ai responsabili delle singole amministrazioni la decisione su come organizzare il lavoro e su chi lasciare a casa. Si sta delineando una situazione a macchia di leopardo. Il ministero del Tesoro ha deciso la chiusura totale degli uffici. L’Agenzia delle Entrate li terrà invece aperti, considerando praticamente come indifferibili quasi tutte le sue attività. Molti uffici non riescono ad organizzare lo smart working per la carenza dei dispositivi informatici. Alcune amministrazioni lamentano il diniego della Ragioneria all’accesso da remoto ai sistemi di pagamento. La situazione, insomma, appare caotica. «Troppe Amministrazioni pubbliche, tra cui il comune di Venezia e imprese, ancora tergiversano sul consentire il lavoro agile» , ha commentato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.

Lavoro/1
La quarantena
equiparata
alla malattia


Anche per il lavoro privato, come già avvenuto per i dipendenti pubblici, arriverà una norma salva-stipendi in caso di sospetto contagio da coronavirus.
I lavoratori che saranno messi in quarantena precauzionale perché venuti a contatto con soggetti ai quali è stato diagnosticato il coronavirus, verranno considerati come se fossero in malattia. In deroga alle disposizioni vigenti, la norma dispone che gli oneri a carico del datore di lavoro e degli Istituti previdenziali connessi con le tutele previste dalla proposta normativa siano posti a carico dello Stato.


Lavoro/2
Congedo figli:
retribuito solo
fino ai 12 anni


I congedi per i genitori lavoratori che hanno i figli a casa a seguito della chiusura delle scuole potranno essere usufruiti anche da chi ha figli tra i 12 e i 16 anni di età. In questo caso, però, a differenza di quanto avverrà per chi ha figli con meno di 12 anni, l’astensione dal lavoro sarà senza retribuzione. Per gli altri, per coloro cioè che hanno figli fino a 12 anni, si stanno valutando ancora due soluzioni: la prima prevede una retribuzione per tutti del 30%; la seconda prevede una retribuzione più alta, dell’80%, ma solo per coloro che hanno uno stipendio inferiore a 1.250 euro mensili

Mutui
La sospensione
sarà limitata
ai cassintegrati


Si sgonfia, almeno per il momento, la misura della sospensione del pagamento delle rate dei mutui per 18 mesi. Secondo le bozze del decreto anti-virus che dovrebbe essere approvato oggi, la misura si limiterebbe ad una semplificazione dell’utilizzo del fondo Gasparrini - che serve a sostenere la sospensione della rata di mutuo per i cassaintegrati. Una misura che, tra le altre cose, non entrerà in vigore prima di trenta giorni. Non c’è dunque, una sospensione allargata del pagamento delle rate dei mutui sulle prime casa come inizialmente annunciato

Imprese/1
Cassa integrazione
per tutti i settori:
durerà 9 settimane


La bozza del decreto anti-virus prevede l’estensione delle misure speciali in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale. I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da Covid-19, siega la bozza, «possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza Covid-19”, per un periodo massimo di nove settimane»

Imprese/2
Garanzia statale
per la moratoria
sui prestiti


Il decreto anti-virus del governo avrà tra le sue norme anche l’attesa moratoria dei finanziamenti (mutui, leasing, aperture di credito, finanziamenti a breve in scadenza). Tutte le sospensioni saranno assistite da garanzie statali di ultima istanza pari al 33%. Il costo per lo Stato, secondo le simulazioni, dovrebbe variare da 1,35 a 2 miliardi complessivi (a seconda del tasso ammortamento che si sceglie, da 4% a 6%). Ci sarà inoltre, un potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia Pmi, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti (vale 1 miliardo di euro) 

Affitti
Credito d’imposta
per il proprietario
che non incassa


Tra i temi sul tavolo c’è quello degli affitti, soprattutto per i locali commerciali. Il governo ha decretato la chiusura di molti esercizi, i cui locatari potrebbero trovarsi in difficoltà a pagare i canoni. Nel decreto dovrebbe esserci una norma che riconosce al proprietario che non incassa le rate (e rinuncia ad incassarle) un credito di imposta. Le proposte sul tavolo in realtà sono diverse. C’è anche la sospensione del pagamento delle tasse sui canoni non effettivamente incassati. I nodi saranno sciolti oggi. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2023, 15:48
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