Coronavirus, 100 miliardi dalla Ue. «Al lavoro con meno ore, niente licenziamenti», all'Inps 2 milioni di domande

Coronavirus, 100 miliardi dalla Ue. «Al lavoro con meno ore, niente licenziamenti», all'Inps 2 milioni di domande

di Mario Fabbroni
«Molte aziende sono prive di entrate e, se non facciamo nulla, dovranno licenziare i dipendenti. Il Covid-19 ha paralizzato lo scambio economico tra domanda e offerta».

Così Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, annuncia: «Introduciamo Sure, che è lavoro a orario ridotto, sostenuto dall'Europa: può mitigare gli effetti della recessione. Mantiene i dipendenti al lavoro e consente alle imprese di tornare sul mercato con rinnovato vigore». Cento miliardi da destinare soprattutto a quei Paesi fermati dal virus come Italia e Spagna. Si tratta di un prestito (quindi non di soldi a fondo perduto) che vedono gli Stati dare una garanzia pari a 25 miliardi di euro. In pratica è una assicurazione (Sure in inglese significa sicuro) che punta a mantenere i lavoratori (specie quelli qualificati) al loro posto, lavorando anche meno ore (come purtroppo si ipotizza) ma sostenendosi (per la parte mancante di orario non lavorato) proprio grazie ai fondi del Sure. Insomma, una cassa integrazione europea ma finalizzata a tenere attivo il lavoro.

La Commissione - continua von der Leyen - «fornirà prestiti agli Stati che ne hanno bisogno, per rafforzare i loro schemi di lavoro a orario ridotto. Questi schemi esistono in tutta l'Ue, quindi Sure può aiutare tutti i Paesi che vorranno utilizzarlo».

CASSA IN BANCA. Intanto sono arrivati in alcune banche i moduli per richiedere la cassa integrazione in deroga, corrispondendo ai lavoratori i soldi direttamente sul loro conto corrente. Potenzialmente sono coinvolti in tutto 10 milioni di lavoratori tra Cassa integrazione ordinaria, Cig in deroga e Fondo di integrazione salariale. La misura dell'anticipazione è inizialmente fissata in 1.400 euro, riparametrati a 9 settimane e riproporzionati in caso di sospensione inferiore a zero ore, reiterabili in caso di proroga degli art. 19 e 22 del decreto Cura Italia.

INPS. Ieri erano state effettuate 1.996.670 domande per circa 4,5 milioni di beneficiari: 1,66 milioni di domande riguardavano l'indennità da 600 euro, 182 mila i congedi parentali, 14 mila i bonus baby sitting e 86.140 la CIGO per 1.661.200 beneficiari.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Aprile 2020, 08:12
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