Il caro energia frena la transizione ecologica: mancano i componenti, a rischio le tappe green imposte dalla Ue

Il caro energia frena la transizione ecologica: mancano i componenti, a rischio le tappe green imposte dalla Ue

Lo straordinario aumento dei costi energetici sta impattando molto negativamente sull’operatività delle aziende di tutti i settori. Unitamente ai diffusi rincari e alla scarsa reperibilità di materie prime, infatti, si registra un pesante rallentamento della produzione industriale e delle vendite, che sta già provocando, a sua volta, una frenata della ripresa avviatasi nel 2021. Tutto questo rischia di rallentare pesantemente la transizione ecologica. Una rivoluzione verde che potrebbe di slittare di almeno un paio di anni. Le aziende non avendo a disposizione tutta una serie di componenti, dai chip al nichel, all’alluminio, non riusciranno a seguire le tappe green imposte dalla Ue. I metalli indispensabili per la tecnologia green (a partire dalla costruzione delle pale eoliche fino alle batterie ricaricabili delle auto) sono il nichel, il rame, il platino, il palladio, l'alluminio e il litio. Basti pensare che la Russia fornisce il 7% del nichel mondiale e un terzo del palladio. 

Dal settore auto alla manifattura, dalla siderurgia alle ceramiche, sarà più complesso introdurre innovazioni.
Secondo Achille Fornasini - docente all’Università di Brescia e coordinatore dell’osservatorio congiunturale di Anima Confindustria - «le cause che hanno condotto all’esplosione dei prezzi del gas naturale, ingrediente indispensabile alla generazione di energia elettrica, sono essenzialmente di natura geopolitica, ma  hanno tuttavia trovato sponda nella speculazione finanziaria: la progressiva contrazione delle forniture di gas naturale da parte della Russia ha ridotto al minimo le scorte europee. Una crisi che si è poi aggravata con la sospensione dell’approvazione del gasdotto Nord Stream 2 pretesa dall’ente regolatore tedesco per l’energia». Il solo squilibrio tra domanda e offerta non spiega tuttavia il fenomeno dell’eccezionale escalation dei prezzi del gas, ma è diventato pretesto per operazioni di carattere speculativo, fondate sul moltiplicatore della leva finanziaria e su strumenti derivati che hanno influenzato e distorto i mercati, prescindendo dai fondamentali.
Nella fase centrale della transizione energetica, l’approvvigionamento di gas è fondamentale per la sicurezza del sistema energetico nazionale, e l’Italia, proprio per non perdere il treno della trasformazione verde, deve puntare a una maggiore differenziazione delle fonti e al migliore consumo energetico tramite l’utilizzo di tecnologie efficienti.

«Costi raddoppiati»

«Le aziende della meccanica – afferma Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – si sono viste raddoppiare i costi di produzione in meno di un anno ed è necessario puntare a una riduzione dei consumi energetici. Le nuove tecnologie della meccanica italiana, sviluppate in un’ottica di efficienza e risparmio energetico, possono dare un importante contributo alla svolta green del nostro Paese, ma ora serve più tempo». Il Pnrr è una grande opportunità da sfruttare al meglio, tramite l’incentivo di tecnologie e prodotti che possano abbattere le emissioni e ridurre i consumi energetici. La carenza di materie prime non aiuta questo sviluppo. In questo scenario – continua Nocivelli – l’idrogeno potrà giocare, nei prossimi anni, un ruolo importante nella transizione, rendendo l’Italia maggiormente indipendente dal punto di vista della produzione e dell’approvvigionamento energetico. che ci vorranno anni per portare a compimento questi processi. 
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2022, 23:00
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