Buoni pasto, la protesta degli esercenti contro le "commissioni esagerate": «Il 15 giugno non li accettiamo»

Buoni pasto, la protesta degli esercenti contro le "commissioni esagerate": «Il 15 giugno non li accettiamo»

L'allarme era stato lanciato e, adesso, dalle parole si passa ai fatti. Il 15 giugno gli esercenti pubblici e le aziende della distribuzione non accetteranno i buoni pasto. Una giornata di protesta per ribadire la necessità di «un incontro urgente per chiarire la situazione ed evitare che la prossima gara Consip BP10 riproponga i noti problemi, con sconti richiesti da Consip fino al 20% del valore del buono».

È questa l'istanza delle associazioni, arrivata con una nota congiunta di Ancd Conad, Ancc Coop, Fiepet Confesercenti, Federdistribuzione, Fida e Fipe-Confcommercio. L'annoso problema è quello delle commissioni a causa delle quali, denunciano, «per ogni buono da 8 euro ne incassiamo poco più di 6». Solidarietà alla protesta arriva direttamente dall'assemblea generale di Confcommercio, attraverso le parole del presidente Carlo Sangalli: «Con i buoni pasto, le aziende hanno potuto esternalizzare un costo e i lavoratori hanno potuto avere un servizio diffuso, con relativi benefici fiscali e contributivi. Ma alla fine, chi permette l'utilizzo dei buoni pasto - e resta con il cerino in mano - sono proprio le nostre imprese. Perché non è possibile che tante imprese della ristorazione, dei pubblici esercizi e della distribuzione alimentare si trovino schiacciate tra costi crescenti e commissioni altissime».

Nel 2019 sono stati emessi 500 milioni di buoni pasto per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.

A beneficiarne sono circa 3 milioni di lavoratori, di cui 1 milione dipendenti pubblici. In totale, ogni giorno i dipendenti pubblici e privati spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati i e in tutti gli esercizi convenzionati 13 milioni di buoni pasto. Ma una volta scalati gli oneri di gestione e quelli finanziari, denunciano le associazioni, si registra un deprezzamento del 30%: ogni 10mila euro di buoni incassati, gli esercizi convenzionati perdono circa 3mila euro. Alla vigilia della nuova gara Consip, il clima tra associazioni e governo sembra sempre più teso. «Abbiamo fatto numerosi appelli pubblici sulla necessità di riformare il sistema dei buoni pasto in modo radicale, ai quali non c'è stata risposta - ha detto Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione -. Il nostro obiettivo è tutelare un importante servizio di cui beneficiano milioni di lavoratori, che va però reso sostenibile. Tutto ciò grava pesantemente sulle nostre imprese, mettendone a rischio i risultati economici e rischiando di rendere insostenibile la prosecuzione di questo servizio in futuro».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Giugno 2022, 10:02
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