Dalle bollette ai mutui, l’autunno più incerto: per il gas sventato l'aumento al 70%, sarà del 5%

Dalle bollette ai mutui, l’autunno più incerto: per il gas sventato l'aumento al 70%, sarà del 5%

di Alessandra Severini

La bolletta del gas di ottobre avrà un rincaro molto più contenuto del preventivato, solo il 5% rispetto al paventato 70%. Ma a ottobre abbiano avuto temperature quasi estive, e la domanda di gas è sempre rimasta piuttosto bassa. Ma ora la lunga estate è al capolinea e si accendono i riscaldamenti: a Milano si parte domani, a Roma l’8. E la partita si giocherà mese per mese, in base alle nuove le nuove regole approvate in estate dall’Arera, l’Authority che sovrintende il mercato dell’energia. Le tariffe per le famiglie e piccole imprese non vengono più aggiornate su base trimestrale, ma aggiornate mensilmente, per adeguarsi a quotazioni della materia prima che con la guerra in Ucraina non sono più stabili e prevedibili come è invece accaduto per anni. Per le bollette della luce, invece, nessun segnale di abbassamento delle tariffe. Per vedere un calo in bolletta dobbiamo aspettare fino a gennaio e «sperare che i prezzi restino bassi», dice il presidente di Nomisma energia, Davide Tabarelli. E alle difficoltà delle famiglie si aggiunge anche la mazzata che cade sull’acquisto della casa, da sempre il bene rifugio privilegiato dagli italiani: i mutui viaggiano verso tassi del 5%. Autunno a dita incrociate, dunque, e caro bollette sfida chiave per il nuovo governo. Non è un caso che la prima missione all’estero della premier Giorgia Meloni sarà Bruxelles, dove domani incontrerà i vertici delle istituzioni europee. I temi sul tavolo del faccia a faccia con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen saranno la crisi energetica e il Pnrr. Il giorno successivo, il cdm, che potrebbe già trattare le prime misure contro il caro-bollette, da completare poi con la manovra.

GAS, AD OTTOBRE RINCARO DEL 5%

L’aumento del gas nel mese di ottobre potrebbe essere molto meno alto del previsto. Possono tirare un sospiro di sollievo le famiglie italiane anche se, le insolite temperature estive di questa prima parte d’autunno, hanno permesso di tenere i riscaldamenti ancora spenti per tutto il mese un po’ in tutta Italia. Secondo Nomisma energia comunque, l’aumento del prezzo del gas non sarà come previsto del 70% ma solo del 5% nel mese di ottobre. Da questo mese infatti, per le famiglie che aderiscono ancora al mercato tutelato, l’aggiornamento del prezzo è diventato mensile e non più trimestrale e l’autorità per l’energia lo comunicherà ad inizio di ogni mese. In pratica il prezzo viene fissato a ritroso, calcolando la media del prezzo degli ultimi 30 giorni. Per ottobre la comunicazione dell’Arera dunque arriverà giovedì prossimo. «Se l’aggiornamento fosse stato fatto con il vecchio meccanismo - ha spiegato il presidente di Nomisma Davide Tabarelli - avremmo avuto aumenti anche del 200%». In effetti nelle ultime settimane il calo del prezzo del gas è stato costante. Ancora ieri il prezzo è risultato in flessione, attorno ai 116 euro a megawattora al mercato di Amsterdam. A contenere il prezzo del gas, oltre al nuovo metodo di calcolo, sarebbe anche la minore domanda. Gli stoccaggi hanno superato quota 90% e questo ha fatto scendere la richiesta. Secondo il Codacons però c’è poco da sorridere, perché anche con un aumento del solo 5% una famiglia si troverà a pagare 632 euro in più quest’anno rispetto a quello passato.

In media, secondo l’associazione, la bolletta del gas avrà un peso di 1.817 euro a famiglia nel 2022.

LUCE, STANGATA PER HOTEL E BAR

 

Se il prezzo del gas scende quello della luce non accenna a diminuire. L’ultimo grido d’allarme è arrivato ieri da Confcommercio che ha evidenziato come alberghi, bar ristoranti e negozi alimentari paghino in Italia, a parità di consumo e di potenza impegnata, una bolletta elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura del 70% rispetto a quelle francesi. Una disparità che, secondo l’associazione dei commercianti, deriva soprattutto dalla mancata diversificazione delle fonti d’energia e dei fornitori. Meno ampio è il divario per i negozi non alimentari che pagano rispettivamente l’11% e il 16% in più. Il paradosso è che l’Italia ha speso molto di più degli altri paesi per far fronte ai rincari energetici: 60 miliardi le risorse stanziate nel nostro Paese, quasi il doppio rispetto a Spagna e Francia. «Il caro energia resta l’emergenza più urgente da affrontare» evidenzia il presidente di Confcommercio Sangalli, che chiede «un confronto costruttivo al governo per avviare un piano strutturale in raccordo con l’Europa». Quello che preoccupa i commercianti è anche la pericolosa spirale che si è già avviata: l’aumento dei costi non comprimibili come quelli di luce e gas spinge le famiglie a ridurre gli altri consumi. La stima è quella di un calo dei consumi del 5-7%. Purtroppo per l’elettricità non si applica il nuovo metodo di aggiornamento mensile previsto per il gas. Secondo Nomisma, se fosse stato applicato si sarebbero potuti già registrare dei cali in bolletta mentre ad oggi, per vedere calare un poco il prezzo della luce, bisognerà aspettare l’inizio del prossimo anno, sperando sempre che i prezzi restino bassi in questi ultimi mesi del 2022.

MUTUI, PER COMPRARE CASA TASSI SU FINO AL 5%

 

È una fotografia buia e preoccupante quella scattata dalla Federazione autonoma bancari italiani. I molteplici rialzi dei tassi decisi dalla Banca centrale europea e il conseguente rialzo dei mutui stanno generando «un clima di sfiducia con forti implicazioni sociali e finanziarie per le famiglie e le imprese». Secondo i calcoli della Fabi, i tassi per le nuove erogazioni di mutui potrebbero arrivare a sfiorare il 5% già nei prossimi mesi. A questo si aggiunge «l’aumento dello spread che incombe sui prestiti già concessi a tasso variabile». Gli effetti di questo clima di sfiducia si stanno già facendo sentire, con un calo netto, da inizio anno, dei finanziamenti concessi dalle banche a famiglie e imprese. In Italia poi la situazione sarebbe peggiore rispetto agli altri paesi: in media una famiglia italiana paga un tasso del 2,62% sul mutuo per l’acquisto della casa, contro una media di 1,58% delle famiglie francesi e 2,27% di quelle spagnole. Fra le richieste della Fabi al governo c’è quella di potenziare il fondo di garanzia per aiutare gli under 35 ad acquistare casa.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Novembre 2022, 08:14
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