Sostenere i consumi

Sostenere i consumi

di Alberto Mattiacci
Il governo ha appena licenziato il Documento di Economia e Finanza -DEF- nel quale indica le proprie idee di politica economica per i tempi a venire. È una carta importante perché descrive come lo Stato si muoverà per perseguire quelli che tipicamente sono gli obiettivi della propria azione in economia. Sono quattro: (i) l’efficienza -ovvero il miglior utilizzo possibile delle risorse disponibili;(ii) l’equità; (iii) la stabilità, in relazione e risposta alle caratteristiche interne dell’economia (es. prevalenza delle 
piccole imprese) e ai fenomeni esterni (es. la guerra); (iv) la crescita del PIL.
E’ ovvio che la politica economica abbia dei limiti: tutto non si può fare e ogni governo, perciò, è chiamato a fare delle scelte. Quali sono quelle giuste? Quali quelle più efficaci? Sono domande senza 
risposta, se non “dipende”. Per questo il DEF è sempre oggetto di polemica fra i partiti, le organizzazioni sindacali e di categoria.
Così sta avvenendo anche questa volta ma c’è un però. Al di là delle rispettive posizioni, infatti, sembra esservi un punto di attenzione comune: sostenere le famiglie e il loro potere d’acquisto. In effetti i consumi (che fanno oltre il 70% del PIL), sono oggi attaccati dall’inflazione e dal caro energia. Nel 2022 i consumi italiani sono cresciuti del 4,6% ma nel primo trimestre del 2023 sono già calati del 1,6%. Quel che appare bizzarro è che, da un lato, li si critichi -il consumismo- e dall’altro, si chieda a gran voce di incentivarli.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Aprile 2023, 16:22
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