Il reshoring, che cosa è e perché può far volare il made in Italy

Il reshoring, che cosa è e perché può far volare il made in Italy

di Alberto Mattiacci
Ci sono due tipi di regimi economici: chiuso o aperto. Sono entrambi nella natura umana. Il primo privilegia la protezione delle imprese locali dalla concorrenza straniera, pensando che ciò generi maggiore occupazione. Il secondo rientra nella naturale inclinazione dell'uomo a commerciare. Nella Storia, quando l'uomo si è dedicato al commercio ha sempre vissuto in pace: già questo basterebbe a tifare per un'economia aperta. Questa genera, nel complesso e nel tempo, maggiore prosperità per tutti coloro che ne sono toccati: la concorrenza migliora i prodotti, le imprese sono libere di spostarsi dove ci siano condizioni migliori per operare, le persone possono muoversi alla ricerca di occupazioni migliori e meglio retribuite. Le nostre case sono piene di oggetti, la maggior parte dei quali acquistati a bassi prezzi e prodotti altrove: il nostro benessere materiale è dovuto ampiamente a tutto ciò.

Come sempre accade nella vita, ciascuno di questi benefici ha un risvolto: le industrie italiane di televisori non sono state capaci di reggere il confronto con gli orientali e non esistono più; molte imprese italiane hanno chiuso la fabbrica qui per aprirla altrove; perdiamo lavoratori pregiati (fuga dei cervelli) dove non riusciamo a offrire loro chance adeguate. Ma nulla è per sempre. Il Covid19 ha accentuato un fenomeno potenzialmente positivo: si chiama reshoring e significa ritorno dall'estero delle attività manifatturiere. Una eccezionale occasione per ripensare, rifondare e rilanciare il Made in Italy.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Settembre 2020, 07:13
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