Alberto Mattiacci su Leggo: «La guerra e la borsa»

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Al mattino la radio ci informa se i mercati hanno aperto al rialzo o meno. Ogni giorno attraverso i telegiornali la Borsa entra nelle case e presenta i propri umori: nervosismo, festeggiamenti, incertezza, euforia, attesa manco fosse un cristiano viene da pensare. E, invece, poche cose come la Borsa, portano l'Economia vicino e dentro alla nostra umanità. Anche se, va detto, non sembra.


La Borsa è un mercato, cioè un luogo nel quale si recano: chi vuole vendere qualcosa (l'offerta) e chi quel qualcosa desidera acquistarla (la domanda). Quel qualcosa può essere un prodotto finanziario -es. le azioni - una materia prima -es. il petrolio- o un alimento -es. il riso.
La Borsa è un mercato speciale, dove sono ammessi solo professionisti.

La loro contrattazione, ogni giorno, fissa il prezzo dei prodotti, secondo l'antica regola domanda-offerta: se tutti vogliono gas, ad esempio, il prezzo sale e viceversa.


Pare incredibile ma la Borsa è tutta una questione di emozioni sul futuro. Si chiamano: aspettative e propensione al rischio.  Gli operatori maturano le prime sulla base di informazioni e di previsioni. Ad es. Amazon è un titolo molto richiesto, perché ci si attende che l'azienda crescerà ancora.


Chi opera in Borsa, poi, specula: si prende il rischio di acquistare oggi, per rivendere domani a un prezzo più alto. La guerra arriva diritto al cuore della Borsa, con morti, feriti e vincitori anche finanziari. Lo fa proprio attraverso quelle emozioni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Marzo 2022, 14:58
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