Frodare il fisco è reato?

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di Alberto Mattiacci

“Che i contribuenti combattano una battaglia contro il fisco è cosa risaputa. È nella coscienza di tutti che la frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno, quali sono, vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco”. È il pensiero di Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica italiana -un liberale in economia. Sappiamo che allo Stato vengono affidati dei compiti d’interesse collettivo, come ad esempio: (I) definire regole e farle rispettare; (II) fornire a tutti dei servizi, sottraendoli in toto o in parte ai meccanismi di mercato (es. sanità, sicurezza, istruzione, ecc.); (III) aiutare i soggetti strutturalmente (es. le attività culturali) o temporaneamente (es. imprese in crisi) deboli; (IV) indirizzare i comportamenti verso obiettivi comuni (es. rispetto dell’ambiente). Grazie all’azione dello Stato i soggetti economici (imprese, associazioni, liberi professionisti ecc..) possono concentrare le energie sul fare al meglio il loro mestiere e creare ricchezza.
Il fisco connette questi soggetti allo Stato: le attività degli uni e dell’altro sono legate dalle tasse.

A nessuno piace pagarle ma è inaccettabile che il fisco sia vessatorio. Questo il senso del pensiero di un alto rappresentante di quello Stato che, talvolta, sembra confondere i contribuenti per sudditi.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2022, 15:10
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