Il biologico vale 4,5 miliardi di euro. Ed è come i capelli biondi

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di Alberto Mattiacci

È probabile che 9 lettori di Leggo su 10 abbiano acquistato, nell'ultimo anno, almeno un prodotto biologico. Dieci anni fa, avrei usato altri numeri: 5 su 10. Questo significa che, dal 2012 ad oggi, almeno un prodotto con etichetta biologico è entrato nelle dispense di 10 milioni di famiglie in più.
Il mercato dei prodotti biologici in Italia vale, all'incirca, 4,5 miliardi di euro e l'export quasi 3 - valori più che raddoppiati rispetto a dieci anni fa.
Decisamente una storia di successo, quindi che, come sempre in economia, ha un lungo passato: è il 1991, infatti, quando l'Europa inizia a regolamentare queste produzioni.
Un prodotto biologico è tale se il processo produttivo da cui proviene è eseguito (e certificato) secondo precise regole tecniche. Loro scopo, all'essenza, è di rispettare le risorse naturali che servono a produrre il cibo per l'uomo -e quindi, i terreni agricoli, gli animali allevati, la biodiversità, eccetera.
Ma come? - penserà qualcuno - lo scopo del bio non è produrre cibi di qualità superiore? -oppure- se compro bio non sto acquistando cose che fanno bene alla salute? -o ancora - ma i prodotti bio non sono migliori degli altri? Non è detto: forse sì ma non abbiamo evidenze scientifiche inoppugnabili a favore di queste idee.
Il bio è come i capelli biondi: una persona bionda non è, per il fatto di essere bionda, più bella di una castana. È solo differente (però, in questo caso, il biondo fa bene al pianeta).

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2022, 11:36
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