Alfa Romeo, storia italiana

Alfa Romeo, storia italiana

di Alberto Mattiacci

Henry Ford, il fondatore della casa automobilistica americana, disse: «quando vedo passare un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello». Lo avesse detto oggi, sarebbe partito il coro: è «un'eccellenza italiana», «un orgoglio del Made in Italy». Ma, si sa, il tempo passa e le cose cambiano.
Alfa Romeo ha annunciato che dal 2023 punterà su una produzione su misura per almeno l'80%. Fin qui sembra straordinario: wow! Alfa Romeo fa le macchine personalizzate (sottofondo: eccellenza italiana! Or-go-glio, or-go-glio!). Poi, leggi meglio. Scopri così che l'Alfa produrrà le auto solo avendo già un cliente finale. Ah! (sottofondo: rumore di doccia fredda). E se il cliente non c'è? Che ci fai con gli operai nel frattempo?
Per anni si è detto che il marketing è il male assoluto dell'economia: manipola le nostre ingenue menti e amenità del genere. In Alfa Romeo, evidentemente e per decenni, l'hanno pensata così. Grazie a ciò hanno fatto modelli pregevoli come l'Alfasud, eleganti come l'Arna, innovativi come Giulietta, per esempio.
Il caso Alfa Romeo è emblematico di un certo modo di pensare: faccio il prodotto che sono capace di fare; alla fine mi invento qualcosa (e lo chiamo marketing) per venderlo al prezzo che devo.
Poi però arriva il bagno di realtà: scopri che c'è anche un cliente da soddisfare (ciò di cui si occupa, appunto, il marketing).

E così chiudi le fabbriche, perché non lo sai fare e perché il cliente, in fondo, ti ha sempre un po' infastidito.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Novembre 2021, 16:22
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