Un grande imbroglio

Un grande imbroglio

di Alberto Mattiacci
Si è appena concluso il Festival di Sanremo. Oltre 11 milioni di spettatori (il 65% di tutti quelli davanti alla televisione). A luci spente, pare che alcune imprese proveranno a sfilarlo alla Rai. C’è chi ha paventato la presenza fra queste di Amazon (e, quando si fa quel nome lì, a molti viene paura). 
In ballo c’è la gestione economica della kermesse, certo appetibile: si stima che fra sponsor e pubblicità girino 133 milioni e che gli investimenti per l’organizzazione siano intorno ai 41. 
Ma forse non è tutto lì. Forse chi vuole gestire il Festival punta a gestire il valore economico degli artisti. Nel mondo li chiamano “celebrity”: sono persone di grande notorietà mediatica -musicisti, sportivi, attori, ecc. Il loro valore oggi non sta tanto in quel che fanno ma nella loro presenza nella mente delle persone. Più di noi sanno chi essi siano, più siamo attenti a ciò che combinano, più le celebrity sono appetibili per il business. Quale business? Molti, ad es: musica (Shakira farà certo il tutto esaurito alla prossima tournée), pubblicità (la Ferragni è un testimonial potente), tv (avere Sting fra gli ospiti alza l’audience), calcio (assumere Dybala fa vendere maglie e biglietti), editoria, ecc.
Morale: ogni celebrity è attenta a fare notizia, perché i suoi guadagni (ingenti) dipendono innanzitutto da quello. Capito perché Rosa Chemical (più famoso per questo che per la sua musica) bacia Fedez? E perché a lui tocca stare al gioco? E perché poi sua moglie … Rileggete il titolo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Febbraio 2023, 19:23
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