Nostalgia dei turisti: senza di loro si spegne l'economia

Nostalgia dei turisti: senza di loro si spegne l'economia
Succede a tutti: apprezziamo quel che avevamo solo quando non l'abbiamo più. Se stiamo male, pensiamo a quando stavamo bene; se fa freddo, rimpiangiamo il caldo. Pensiamo al turismo e, in particolare, a un aspetto che rende il nostro paese realmente unico al mondo: i suoi musei. I Capitolini a Roma e Brera a Milano ne sono meravigliosi esempi (su oltre 4500 unità). Nel 2013, 38 milioni di persone visitarono i musei italiani. Nel 2019, ben 55 milioni (quasi il 45% in più, un risultato straordinario). Il Parco Archeologico del Colosseo è il sito più visitato, con oltre 7 milioni e mezzo di persone l'anno. Le lunghe, popolose, file agli accessi del Colosseo sono ormai parte del paesaggio urbano romano. O almeno lo erano: oggi sono svanite.
Questo è un bel problema: spegnere il turismo significa infatti rabbuiare una buona fetta di economia. Quella privata: commercio e ristorazione, trasporti e alloggi, servizi specializzati. In pratica: meno posti di lavoro. Quella pubblica: meno introiti per le casse statali e comunali. In pratica: minore spesa pubblica a favore della collettività. Già: meno turisti può significare addirittura meno posti letto negli ospedali. Converrà trattarli bene, quando torneranno.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Marzo 2020, 13:58
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